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Bonus matrimonio, la proposta: 20mila euro per chi si sposa in chiesa. Scoppia la polemica

Un bonus matrimonio fino a 20mila euro.

Questa la proposta della Lega, ma a una condizione: solo per chi si “sposa in chiesa”.

Il “Carroccio” ha presentato nel pomeriggio di ieri il ddl alla Camera dei deputati, ma subito dopo essere scoppiata la polemica sui social, lo stesso partito di maggioranza ha fatto retromarcia, spiegando che “sarebbe una misura allargata a tutti i matrimoni”. Il governo nella serata intanto ha spiegato che la misura non è al vaglio in questo momento.

Da quanto si apprende, la ragione di questa proposta sarebbe quella di equilibrare la differenza attuale tra matrimoni civili e religiosi, in quanto questi ultimi continuano a calare ogni anno – come riportano i dati Istat -.

La ragione sarebbe dovuto al fatto che “sposarsi in comune”, sarebbe meno oneroso di convolare a nozze sull’altare e oltretutto si eviterebbero delle lungaggini procedurali.

Ma come funzionerebbe? Sarebbe prevista una detrazione del 20% delle spese per il matrimonio concordatario, attraverso la modificazione della legge n. 90 del 3 agosto 2013. Inoltre nella voce “spese” si può indicare ogni tipo di pagamento effettuato, ad esempio: dai fiori in chiesa fino alle bomboniere.

Attenzione però, ci sarebbe un limite massimo alle spese: il 20% non dovrà superare i 20mila euro – con gli sposi che potrebbero ottenere in cinque quote annuali.

Ci sono anche dei requisiti per gli sposi che potranno essere beneficiari della detrazione: possedere la cittadinanza italiana da almeno 10 anni e un reddito non superiore a 23mila euro.

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