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“Clandestini in Barbagia”, il sindaco di Como chiede scusa: “Ho tanti amici in Sardegna, Barbagia perdonami”

Cerca di spegnere le polemiche il sindaco di Como Alessandro Rapinese dopo la pessima dichiarazione di cui si è reso protagonista nelle scorse ore.

“Ci sono ampie zone deserte della Barbagia che potrebbero ospitarli, mentre attendono di essere rimpatriati” aveva detto, riferendosi ai clandestini.

Le sue parole hanno infiammato il popolo sardo in generale e barbaricino in particolare, perché sembrano ancora far riecheggiare dei vecchi (e consunti) luoghi comuni sulla presunta arretratezza del territorio.

Oggi, in un’intervista rilasciata all’Unione Sarda Rapinese ha provato a correggere il tiro. “Se rilasciassi oggi l’intervista relativa allo stupro avvenuto nella mia Como da parte di un clandestino pakistano non tirerei nuovamente in ballo la Barbagia – scrive il primo cittadino su Facebook -. Barbagia che, giustamente, è insorta. Tutto il resto però rimane sul tavolo. Bersani, quindi, tu cosa proponi? Cosa facciamo con tutti questi clandestini che popolano, rendendole invivibili, le nostre città? E voi, Fratelli d’Italia, che mi avete consegnato una Como che sembra Gotham City, potreste fornirmi un solo motivo per considerarvi una seria alternativa al PD? A Como la differenza tra voi ed il PD, con il quale avete inciuciato a tal punto da correre addirittura nella stessa lista alle elezioni provinciali, non si è proprio notata. Barbagia a parte, cari partiti, non avete altro da dire? Il tema non è la Barbagia, con la quale mi scuso nuovamente, il tema è la sicurezza. E l’unica sicurezza è che la mia Como, grazie a voi, è insicura. Barbagia Perdonami”.

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