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“Legarsi alla montagna”. Un tappeto di Joias ricorda il celebre evento artistico di Maria Lai

Un tappeto che omaggia la grande artista ogliastrina Maria Lai e che sembra un quadro è arrivato a sorprendere ed emozionare chi ama l’arte e la tessitura. Da un’idea di Joias e su un disegno di Stefania Spanu, è stato realizzato dalla Cooperativa tessile Su Marmuri di Ulassai.

Tra le sue trame, il tappeto di Joias riproduce un momento ben specifico della vita della grande Maria Lai, il celebre “Legarsi alla montagna”, l’evento artistico ( ricordato come il primo di arte relazionale a livello mondiale) al quale partecipò – grazie alla sua grande capacità di coinvolgere e superando le reticenze iniziali – l’intera comunità di Ulassai. Cosa successe, tra i Tacchi, quel lontano 8 settembre del 1981? Successe che tutto il paese, reinterpretando un’antica leggenda, legò insieme agli abitanti tutte le porte, le vie e le case di Ulassai con circa 27 chilometri di nastri di jeans celeste. L’operazione durò tre giorni e coinvolse tutti gli ulassesi, che in questa particolare occasione si trovarono a riflettere sui loro legami, sia d’amore che di rancore. Pronti a incentivare i primi, desiderosi di appianare i secondi.

“Forse che il grande sogno ad occhi aperti dell’arte moderna di cambiare la vita si è realizzato, sia pure una volta soltanto, proprio qui, in questo luogo lontano dove i nomi prestigiosi dell’avanguardia artistica non sono altro che nomi? Credo di sì: qui, l’arte è riuscita là dove religione e politica non erano riuscite a fare altrettanto. Ma c’è voluta la capacità di ascolto di Maria Lai che ha saputo restituire la parola a un intero paese e rendersi partecipe della memoria e dei fantasmi della gente comune, aiutandola a liberarsi della parte distruttiva di sé e ad aprirsi con disponibilità nuova al colloquio e alla solidarietà” diceva, pochi mesi dopo, Filiberto Menna.

Joias, tra i leader indiscussi dell’artigianato artistico sardo, è quindi riuscito a trovare il modo di raccontare questa incredibile pagina d’arte contemporanea attraverso un tappeto meraviglioso, realizzato con la tecnica pregiata del tutto pieno e semipieno dei pibionis.

«Mi commuove pensare che donne in “fardetta” abbiano maneggiato una tela moderna come il jeans, mi commuove che abbiano partecipato volenterose. Probabilmente in un primo momento l’hanno considerata una stramberia, d’altronde sappiamo che l’Ogliastra in passato, davanti all’arte è rimasta guardinga, forse addirittura scettica. “Legarsi alla montagna” è stata, quindi, un’opera sociale più che artistica. E ha fatto sì che a Ulassai ci fossero comunicazione, incontro, socialità. Il nostro tappeto è un omaggio a una grandissima donna, dalle innumerevoli qualità. Un animo buono e sensibile l’ha spinta a creare arte con materiali poveri. Mi affascina il suo tratto deciso, la facilità nel creare, nel disegnare una donna con cesto per esempio. Due linee nette, nere per creare un’immagine poetica” spiega Elisabetta Usala, titolare di Joias.

 

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