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Leggende ogliastrine. La straziante storia di Mariancani e Perdu Palitta

Il racconto di un pastore che vuole abbandonare la sua terra ma, abbagliato dalla sua stessa luce, chiede di esservi pietrificato.

Perdu voleva abbandonare la Sardegna attraversando il mare, nella speranza di una vita migliore. La madre, Mariancani, lo scongiurava di non farlo, cercando di mostrargli la bellezza dei luoghi che si accingeva a lasciare, forse per sempre. In particolare la madre ebbe cura di descrivergli i luoghi più suggestivi come Cala Ginepro, l’insenatura di Santa Maria Navarrese, Monte Tricoli. Perdu però non voleva sentire ragioni.

Un giorno, recatosi presso le pendici del Monte Tarè, tra i comuni di Ilbono e Loceri, cercava di scrutare la nave in arrivo a Capo Montesanto (imbarcazione rappresentata dall’Isolotto d’Ogliastra), che gli avrebbe fatto solcare il Mar Tirreno; qui Perdu fu pervaso da un abbaglio, quello che spesso si può vedere nei pomeriggi estivi dalle colline che si affacciano sulla costa e, nel vedere la sua terra sotto una luce diversa, più ampia, capì che stava commettendo un grosso errore. S’inginocchiò e chiese perdono.

La madre stanca e straziata, non sarebbe riuscita a reggere la fatica di tutti quegli accadimenti, e distrutta dalla stanchezza per aver rincorso il figlio, stette in piedi immobile consapevole che la sua ora stava per giungere inesorabile. Perdu chiese di essere pietrificato proprio in quel punto, insieme alla madre, così da stare insieme per sempre.

Così successe secondo la leggenda, infatti, durante le notti di luna piena è possibile ammirare le due figure antropomorfe in porfido rosso, in particolare una Mariancani sorridente, perché come ultimo ricordo visivo aveva il mare di Arbatax e quella nave che il figlio, ormai, non avrebbe preso mai più.

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