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Spazzatura e danni al manto erboso: il sindaco di Jerzu chiude a chiave il campetto per una settimana

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“È intollerabile, oltreché sconfortante, che i giovanissimi che lo frequentano non ne abbiano cura. Bottigliette, lattine e cartacce sparse ovunque con i contenitori della spazzatura desolatamente vuoti lì accanto, oltre alla beffa (siccome al peggio non c’è mai fine) di un atto vandalico compiuto da qualcuno che ha ben pensato di tranciare di netto il cerchio del centrocampo di un campetto con il manto sintetico nuovo di zecca”.

Lo scrive su Facebook il sindaco di Jerzu Carlo Lai annunciando la chiusura per una settimana del campetto di “Pappapisu”. “Il campetto resterà chiuso per una settimana. E non sono ammesse repliche”.

“Segni di incuria anche in altre aree del centro storico e non solo: Regalìu, il portico di “mesu idda”, i parcheggi sotto la piazza Luigi Loi, le “scale della farmacia”, piazza Giovanni Paolo II…Gli addetti del servizio di nettezza urbana, il cantiere verde, gli operatori comunali, sono impegnati quotidianamente al fine di tenere il centro abitato in maniera decorosa – precisa Lai -. Eppure, nonostante il dispiegamento di forze, si fa una fatica immane perché una piazza, un portico, il Corso Umberto, tirati a lucido, dopo quarantottore presentano i segni inequivocabili conseguenza del menefreghismo. Tutti quanti capiamo le sacrosante esigenze di socialità dei ragazzi, tanto più dopo oltre due anni complicati come quelli appena trascorsi. Ma questo non li autorizza a bivaccare negli angoli appartati del centro storico se il presupposto è che i cartoni delle pizze e le bottiglie vuote restino poi lì, tanto l’indomani mattina “passerà il comune a ripulire tutto…”. L’appello accorato va ai genitori affinché non si stanchino mai di insegnare valori autentici e fondamentali come il rispetto assoluto degli spazi e dei beni comuni”.

“E va alla Scuola – conclude il sindaco – scritto non a caso in maiuscolo in quanto identificata non come spazio fisico, ma come luogo simbolico in cui si crea la comunità e si forma il cittadino del domani. Facciamo uno sforzo tutti insieme, istituzioni, famiglie, educatori, affinché tra i nostri ragazzi, che sono quanto di più prezioso abbiano le comunità, s’imponga l’ambizione di un cambiamento, innanzitutto culturale e di prospettiva”.

 

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