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Speciale Elezioni. Bari Sardo, intervista al candidato sindaco Ivan Mameli

Ivan Mameli, 37 anni, padre di due bimbi. Laurea in Giurisprudenza, docente delle scuole superiori nelle materie diritto, economia politica e politica economica. Conduce  un’azienda agricola che opera nel settore della trasformazione di prodotti agroalimentari, passione che lo ha portato sei anni fa a conseguire un secondo diploma di maturità, quello di perito agrario. Ama lo sport e in particolare quelli di squadra, anche se i vari impegni non gli permettono di praticarli costantemente.

Conosciamolo meglio.

 

Partiamo dalla sua scelta di scendere in campo e candidarsi. Che cosa pensa di poter offrire alla sua comunità, nel caso in cui venisse rieletto Sindaco?

Credo che la comunità conosca in buona parte il nostro modo di operare. In questi anni abbiamo dato l’anima per risollevare le sorti di un paese che si trovava in una evidente situazione di stallo. Ora che abbiamo rimesso in moto la macchina occorre non fermare la corsa. Bari Sardo è il terzo centro dell’Ogliastra ma a noi piace confrontarci con il mondo.

Se dovesse vincere le elezioni quale sarà la priorità nella sua agenda politica?

Dobbiamo concludere gli strumenti pianificatori che seppure hanno visto un notevole salto in avanti, occorre terminare il lavoro e renderli efficaci. In soli 5 anni abbiamo messo in campo finanziamenti pari a 14 milioni e 375 mila euro, la maggior parte di questi sono fondi comunitari ottenuti mediante finanziamenti della RAS. Risorse che hanno dato un forte impulso alle opere pubbliche e che continueranno a cambiare il volto sciupato del paese. Sui finanziamenti oltre alla professionalità nell’ottenerli e nella capacità di progettare occorre un’altra parola d’ordine: velocità.

Qual è la vocazione di Bari Sardo? In cosa consisterà la sua azione amministrativa per sviluppare questo strategico settore? Ha dei progetti?                                             

Bari Sardo presenta una forte vocazione turistica accompagnata da un’importante presenza del settore agricolo. Quest’ultimo con una predominanza del settore dell’allevamento ovi-caprino, il restante è rappresentato dalle produzioni ortofrutticole. Ritengo che questi due settori, al momento, si trovino solo in una fase embrionale, nel senso che i margini di miglioramento sono immensi. Dobbiamo confrontarci con i più bravi al mondo non solo con i nostri vicini di casa. Ma occorrono azioni mirate in entrambi i settori. C’è spesso una cronica difficoltà alla cooperazione tra settori produttivi. Settori che dovrebbero dialogare maggiormente tra loro. Oggi il visitatore che viene in Ogliastra ricerca sempre di più l’autenticità del territorio, le tradizioni, l’esperienza da raccontare, la genuinità dei prodotti, insomma una vacanza di qualità. Il turismo sostenibile è un’idea di sviluppo che mette insieme questi due settori oggi troppo distanti e riassume questa domanda che cresce in modo esponenziale nella maggior parte di mete turistiche. Per raggiungere questo obiettivo non basta il comune, che comunque può assumere un ruolo importante in questo processo evolutivo.

I dati sull’emigrazione dalla Sardegna sono drammatici. Anche l’Ogliastra e Bari Sardo non sono immuni da questo problema, quali politiche intende adottare per cercare di porre un freno a questa fuga – specialmente di giovani -?

Per noi lo spopolamento non rappresenta una vera e propria emergenza, abbiamo dati demografici pressoché stabili, quello che preoccupa maggiormente è il decremento delle nascite. Un decremento in linea con il trend nazionale ma che a lungo termina determina sempre di più una popolazione anagraficamente più vecchia e pertanto anche più vulnerabile. Le linee di intervento sono molteplici. Se dovessi riassumere in una frase potrei dire che dobbiamo rendere il nostro paese sempre più attrattivo. Se pensiamo che solo nel 2021 le pratiche suap che hanno interessato il Comune di Bari Sardo sono state 320 è sintomatico di un paese economicamente vivace rispetto alla realtà che ci circonda, ma non basta, occorre essere più ambiziosi.

Non mi spaventa la fuga dei giovani che partono per fare una breve esperienza fuori e che tornano qui arricchiti di esperienza maturata fuori, mi spaventa molto di più chi parte perché non riesce a soddisfare i propri elementari bisogni di vita nella terra natia. Siamo in pieno PNRR e siamo all’altezza di sfruttare le potenzialità che ci vengono offerte. Basti pensare che quest’ultimi due mesi abbiamo presentato richieste di finanziamento per 4 milioni di euro, tra queste è previsto anche il raddoppio dei posti presso l’asilo nido comunale che purtroppo oggi nonostante le migliorie apportate ha una capienza insufficiente rispetto alla domanda.

 

Pianificazione territoriale: quali saranno gli interventi che apporterete per migliorare il territorio? Ci può illustrare le opere e lavori urbanistici che propone di portare avanti con la sua lista?

Chiuderemo il PUC sul quale sono stati fatti notevoli passi in avanti, il PUL è in dirittura d’arrivo e lo stesso vale per il Piano Particolareggiato, questi due sono strumenti pianificatori già addottati in Consiglio che si trovano nella fase conclusiva dell’iter amministrativo. Nell’immediato il PUL garantirà un arricchimento dell’offerta lungo tutta la costa che oggi è prevalentemente sprovvista. Contestualmente l’obbiettivo è quello di raddoppiare le presenze soprattutto in bassa stagione. Abbiamo tutte le potenzialità per farlo e siamo sulla strada giusta. Le opere pubbliche già finanziate vanno appaltate nel brevissimo termine altrimenti si rischia di perdere le risorse recuperate dopo anni di lavoro intenso. Parlo di opere pubbliche che cambieranno il volto del paese rendendolo decisamente più attrattivo.

 

Conosciamo le problematiche che sta attraversando la Sanità ogliastrina. Il suo pensiero in merito? A livello comunale cosa propone per i servizi sanitari?

Per rispondere in modo compiuto a questa domanda occorrerebbe un capitolo a se stante. Ma in estrema sintesi posso affermare senza timore di sbagliarmi che la situazione sanitaria regionale e in particolar modo quella ogliastrina è a dir poco preoccupante. Siamo il paese a cui di fatto sono state cancellate due guardie mediche, quella normale e quella turistica. Stiamo combattendo in ogni modo per salvaguardare i nostri diritti ma la verità vera e che oltre alla cronica mancanza di medici quello che manca è una visione strategica e manageriale sanitaria a lungo termine. In pratica, si vive alla giornata. Oggi chiudere improvvisamente un reparto di ospedale non crea più scalpore o indignazione … sembra tutto normale. Questo è un problema che non può essere risolto a livello comunale anche perché non è di competenza dell’ente comune. L’amministrazione comunale può fornire un impulso politico nella risoluzione dei problemi ma la scelte poi appartengono alla ASL e al legislatore regionale e nazionale. Per non parlare poi della commistione tra politica e sanità, qualcosa di diabolico che rende tutto più complicato nell’affrontare le varie problematiche. Ripeto manca una visione manageriale e di territorio.

 

Il suo punto di vista sulla crisi internazionale a causa del conflitto in Ucraina, con il relativo aumento dei prezzi delle materie prime e le conseguenze sul comparto turistico.

Anche questo è un tema particolarmente complicato, non sono un esperto di politica internazionale per arrivare a delle facili affermazioni. Quello che posso dire, senza entrare nei dettagli, è che oggi esiste uno Stato indipendente che è entrato in guerra per difendere i propri confini. Le origini storiche di questa guerra sono molteplici. La speranza è che si arrivi quanto prima ad una soluzione diplomatica, l’unica in grado di dare respiro al mondo intero.

 

L’importanza delle Associazioni. Quale sarà il rapporto tra Comune e queste realtà territoriali? Quali azioni amministrative porterete avanti per incentivare e rilanciare lo sport? Sulle esigenze del mondo giovanile?                 

Il Rapporto con le associazioni sarà diretto. Abbiamo intenzione di creare un comitato sportivo, dove saranno rappresentate le società operanti nel territorio, per facilitare la comunicazione, per dare ancora più sostegno logistico e di risorse, e per creare varie collaborazioni tra le varie discipline. Intendiamo promuovere lo sport con l’incremento di manifestazioni sportive, sia competitive ma anche dimostrative come fiere dello sport, dove sarà possibile vedere dal vivo testimonial e campioni di vari sport, che promuoveranno e faranno provare diverse discipline, anche nuove e mai viste in questo territorio. Sulle esigenze del mondo giovanile, ci avvarremo degli eventi su citati e potenzieremo la polivalenza degli delle strutture per garantire una sempre maggiore varietà di scelta e di prova. Avvalendoci della Collaborazione della Scuola e delle varie associazioni, promuoveremo dei progetti mirati a invertire la tendenza all’abbandono dello sport in età precoce e alla sedentarietà.

 

Chiudiamo con un’ultima domanda. La corsa elettorale sarà a due, cosa ne pensa del suo avversario e della sua proposta politica?

Ho sempre sostenuto nelle varie sedi che il confronto è il sale della democrazia. Un confronto corretto e una campagna elettorale sana contribuisce a chiarire le idee dei cittadini.
E’ decisamente peggio l’opposizione che si forma sul sentito dire nei bar, alla quale non è concesso diritto di replica, rispetto ad un’opposizione, anche dura, ma democratica in consiglio comunale. Almeno nel secondo caso si ha la possibilità di replicare e bloccare eventuali tentativi di depistaggio. Abbiamo in programma quattro comizi con i quali avrò un confronto diretto con i cittadini ma credo che sarebbe utile anche un confronto diretto e pubblico anche tra candidati sindaci. Per intenderci non parlo di un talk show all’americana, ma qualcosa per esporre e confrontare contenuti che renderebbero ancora più interessante il dibattito.

 

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