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Lo sapevate? Secondo una leggenda l’arca di Noè sarebbe attraccata in Sardegna

Lo sapevate? Secondo una leggenda l’arca di Noè sarebbe attraccata in Sardegna.

Sardegna terra ricca di misteri, leggende, storia; la terra che alcuni illustri studiosi affermano fosse la mitica Atlantide, sarebbe anche la protagonista di uno dei più importanti episodi dell’Antico Testamento: la fuga di Noè dal Diluvio universale a bordo della sua arca.

Si narra che il primo approdo del patriarca biblico dopo il diluvio fosse una collina a pochi chilometri dal paese di San Vito, in provincia di Cagliari: più precisamente, il Monte Lora, anche conosciuto come “La sfinge” per la sua formaProprio sulla vetta di questa collina si troverebbe, celato alla vista, un anello che sarebbe servito a Noè per l’ormeggio dell’arca.

 

Ma basta anche solo passeggiare ai piedi di questa montagnola per immergersi in un’atmosfera di magia ed energia. Non a caso, sempre secondo la leggenda, qui avrebbe trovato rifugio una strega malvagia che vi si nascondeva per non essere catturata. E non solo: sembra sia stata meta anche di pellegrinaggi religiosi e di ritrovi di preghiera dei monaci dell’ordine di San Basilio Magno. Su quest’ultima storia ci sarebbe un fondo di verità.

Il luogo si trova a pochi chilometri da Costa Rei. Selvaggio e tranquillo, è noto anche come “bella dormiente” o “La Sfinge”. Un profilo di donna al confine tra cielo e terra.

Si trova nel territorio di San Vito e ha un grande fascino che rende il posto magico. Si narra che il punto più in cima del Monte Lora fosse il punto d’attracco dell’Arca di Noè e che ci sia un grande anello d’oro in cui avvenne l’ormeggio.

I riferimenti nella zona continuano perché “Serra Sa Matta e Abramo” è un altro monte che si trova poco distante. Tra le altre cose si narra che tutto il territorio fosse il nascondiglio della strega malvagia di Monte Lora o in un luogo di preghiera per i monaci.

Oltre le leggende ​alcuni ritengono che Monte Lora sia un punto energicamente attivo​.​ ​Però in questo luogo, nel sito “Su Sciusciau”, i segni di una imponente frana che sotterrò un ovile con i suoi occupanti, sono tragicamente reali.

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