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La Sardegna permette ancora il circo con gli animali. Un’anacronistica violenza autorizzata?

Circhi con gli animali: parliamone. E facciamolo perchè, in Sardegna, i loro spettacoli itineranti continuano a essere presenti. Se siete però tra il 77% degli italiani (secondo il sondaggio del 2021 commissionato da Eurogroup for Animals) che vuole uno stop all’uso degli animali nei circhi, continuate a leggere. La legge italiana è rimasta praticamente immutata dal 1968, nonostante siano passati 50 anni e il modo in cui la società si rapporta agli animali sia radicalmente cambiato, la legge è sempre la stessa: la n.337 del 1968, ‘Disposizioni sui circhi equestri e sullo spettacolo viaggiante’.

Il fatto che gli animali – spesso appartenenti a specie esotiche e in via di estinzione – vengano costretti, in modo anacronistico e primitivo, a fare spettacoli per un pubblico pagante e a vivere in condizioni contrarie alla loro natura, non è finora stato considerato come ragione sufficiente a modernizzarla. La LAV ha stimato inoltre, tramite un monitoraggio sul territorio, che attualmente ci sono circa 2100 animali detenuti in poco più di 100 circhi, rilevando inoltre che i circhi italiani detengono un numero elevatissimo di animali provenienti da specie in via di estinzione quali elefanti, tigri e leoni, ippopotami, rinoceronti e altri.

Nell’agosto 2015 la Federazione dei Veterinari di Europa (FVE) ha sottolineato che: “l’uso di mammiferi esotici, specialmente elefanti e grandi felini (leoni e tigri), nei circhi riflette una visione tradizionale e obsoleta, degli animali selvatici. Questi animali hanno lo stesso patrimonio genetico dei loro simili che vivono in natura, e mantengono perciò gli stessi comportamenti istintivi e bisogni naturali” che “non possono essere soddisfatti in un circo itinerante; soprattutto in termini di alloggi e di rispetto alla possibilità di esprimere comportamenti normali”. Gli animali che si trovano in cattività nei circhi o che ne sono nati, anche da generazioni, mantengono le stesse identiche esigenze etologiche e di benessere psico- fisico dei propri simili in natura.

Sappiate inoltre che recenti studi di natura multi-disciplinare hanno dimostrato che l’utilizzo degli animali nei circhi, e comunque a fini di spettacolo ed intrattenimento, possono compromettere, non solo la salute e la sicurezza degli animali ma anche quella di noi umani. Recentemente, su iniziativa della psicologa e psicoterapeuta Anna Maria Manzoni, è stata sottoscritta da più di 650 psicologi una dichiarazione che esprime “preoccupazione rispetto alle conseguenze sul piano pedagogico, formativo, psicologico della frequentazione dei bambini di zoo, circhi e sagre in cui vengono impiegati animali. Infatti tali contesti, lungi dal permettere ed incentivare la conoscenza per la realtà animale, sono veicolo di una educazione al non rispetto per gli esseri viventi, inducono al disconoscimento dei messaggi di sofferenza, ostacolano lo sviluppo dell’empatia, che è fondamentale momento di formazione e di crescita, in quanto sollecitano una risposta incongrua, divertita e allegra, alla pena, al disagio, all’ingiustizia”.

E voi cosa ne pensate?

 

 

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