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Le undici cose (più una) da fare per godersi veramente l’Ogliastra

Viaggiare ( foto www.innocentstore.sk)

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 Le undici cose da fare ( più una) in Ogliastra 12  

1. Riflettere sui propri problemi esistenziali alle Rocce Rosse

Non importa se è inverno o estate, se diluvia o se un sole cocente batte sulla nostra pelle, le Rocce Rosse sono lì ad ammaliarci, permettendo alla nostra mente di vagare per lande infinite. Con il mare di fronte – e il tipico odore di salsedine che pervade le nostre narici – troveremo una soluzione a tutto ciò che ci affligge, che ci angustia. Seduti nel muretto, con lo sguardo che ondeggia dalla cattedrale di porfido rosso alle acque smeraldine, troveremo pace e serenità.

 

 

 

 

2. Giocare a carte a Santa Barbara

Una brezza che corre leggera. Un clima che, anche durante le estati più torride, fa tornare il sorriso. Alberi e verde e natura. Giocare a carte lì, in quel pezzo di universo dove tutto è più calmo, al riparo da smog e dal vociare tipico delle cittadine, è un toccasana per cuore e mente. Poi, non è importante che si vinca: si termina sempre con una bella bevuta. 

 

 

 

 

 

3. Fare un salto nel passato al Complesso di S’Arcu ‘e ir Forros

S’Arcu ‘e is Forros è un’importante area archeologica sita nel comune di Villagrande Strisaili, al confine tra la Barbagia e l’Ogliastra – non lontano dall’invaso dell’Alto Flumendosa e dal passo di Corr’e Boi.  Tramite un servizio di visite guidate, si potrà conoscere la storia di questo villaggio-santuario – probabilmente il più grande centro metallurgico della Sardegna nuragica – e penetrare in un passato molto passato: si parla infatti di due principali momenti costruttivi, il primo compreso nel Bronzo medio e il secondo nel periodo di transizione tra Bronzo e prima Età del Ferro. In un paesaggio di graniti, porfidi e scisti, insomma, si potrà far vagare la nostra mente alla scoperta di una zona che era il fulcro dei rapporti commerciali tra varie civiltà.

 

 

4. Fare un’escursione a Cala Luna

Godere di un panorama suggestivo – approfittando di respirare aria pura – e rassodare i propri muscoli: due piccioni con una fava, con l’escursione a Cala Luna. Dopo due ore e mezza di full immersion nella natura – il tempo che si passa a camminare lungo un percorso di media difficoltà –, un grande premio: una delle spiagge più belle della  Sardegna. Il paradiso di occhi e cuore. La risalita è più ardua, è vero, ma si può sempre usufruire del gommone per arrivare alle auto. Attività fisica, ristoro per la mente, mare, tuffi e gommone. L’alternativa? Per i più pigri – coloro i quali, non preoccupati del proprio fisico, antepongono la comodità e il relax all’avventura – c’è sempre la gita in gommone per la costa. Le Cale si staglieranno ai piedi di chi ha scelto questa alternativa senza il benché minimo sforzo, senza sudore. Senza fatica alcuna, insomma, si potrà fare un tuffo nelle acque  cristalline del nostro mare. Asciugamano, zainetto per i viveri – sì, si sa, il mare stanca e affama – ed enormi occhiali da sole: è o non è il paradiso?

 

5. Visitare Golgo (Baunei) e, non senza un pizzico di paura, il Monumento naturale Su Sterru

L’Altopiano di Golgo – uno dei contesti storici e archeologici più interessanti della zona –, a Baunei, è ricco di sorprese. Una delle sue perle si chiama Monumento naturale Su Sterru, è vero, ma i più la conoscono come la voragine di Baunei. Si tratta di una voragine carsica situata a 400 metri sul livello del mare. Il fondo si trova a 295 metri di profondità. Meta preferita degli adulti che transitano nella zona, viene usata persino come spauracchio verso i bambini particolarmente capricciosi. Circondata da leggende, è e continuerà a essere uno dei luoghi più suggestivi e impressionanti della zona.

 

 

 

 6. Perdersi con la fantasia per le vie di Gairo vecchio, cittadina fantasma

La cittadina venne distrutta da un’alluvione nel 1951 e completamente abbandonata dagli abitanti che ricostruirono le proprie abitazioni poco più su. Come ogni cosa che odora di perdita, di distruzione, anche Gairo Vecchio è circondata da un’aura di mistero. Respirare tra quelle strade vuote, desolate – un tempo ricche di vita – provoca smarrimento, turbamento ma anche voli pindarici della fantasia. Assolutamente da fare. 

 

 

 

 

7. Tuffarsi nelle acque cristalline a Pedra Longa

Scogli. Una distesa d’acqua alta e cristallina. Un fondale da scoprire. Cosa si può volere di più? Almeno una volta nella vita, bisogna tuffarsi da quelle pietre – certo occorre ricordarsi di indossare le scarpette in plastica, salvo patire il dolore a causa delle rocce particolarmente appuntite su cui bisogna transitare – cercare i ricci tra le insenature, nuotare con i pesci… insomma, perdersi in un angolo di paradiso dove la natura appare ancora incontaminata. Poi, certo, con i ricci pescati si può fare un buon sugo, una volta tornati a casa.

 

 

 

8. Scoprire l’affascinante figura di Maria Lai e visitare, nel suo ricordo, il Museo dell’Arte contemporanea a Ulassai 

Il museo Stazione dell’Arte, sito a Ulassai, è stato costruito nei locali del’Ex stazione ferroviaria di Jerzu (da qui il suo nome) e la sua nascita ruota attorno all’affascinante figura dell’artista Maria Lai. Proprio lei donò parte di libri e opere alla sua cittadina d’origine, Ulassai – a testimonianza dell’amore che nutriva per le proprie origini –, permettendole di diventare uno dei centri di aggregazione culturale dell’isola. Gli spazi, ristrutturati in un Moderno museo di Arte contemporanea, non si limitano ad accogliere le opere dell’artista; si aprono anche ad altre discipline artistiche – come musica e teatro – oltre ad avere l’importante compito di tentare di educare le persone alla lettura delle opere d’arte.

 

 

 

9. Mangiare caldarroste a Seui, durante Su Prugadoriu

Per le strade della parte storica della cittadina di Seui, durante la commemorazione dei morti, viene organizzata una festa imponente, Su Prugadoriu. Agli spettacoli in onore delle anime assistono ogni anno migliaia di persone. L’atmosfera è quella di un borgo medievale, luci e ombre danno un’atmosfera soffusa che a tratti inquieta e a tratti affascina. Per le strade, vengono offerte o vendute caldarroste ai passanti. Tradizione e modernità si prendono a braccetto, offrendo uno spiraglio sul passato che però non annienta il presente. L’occasione giusta anche per visitare la Palazzina Liberty, Casa Farci e il Carcere spagnolo, tutti nel centro storico e ad un tiro di schioppo l’uno dall’altro. 

 

 

10. Bere vino a Calici di stelle a Jerzu

 Ad agosto, per le strade di Jerzu, durante la celebre sagra, si possono assaporare prodotti tipici, accompagnando la degustazione da un buon bicchiere di vino – e questo dovrebbe, da solo, attrarre l’attenzione –. “Calici di stelle” è alla sua trentottesima edizione, e non perde il suo fascino: fa certamente parlare di sé. Spettacoli musicali e teatrali rendono ancor più unica questa occasione. Vino, festa, compagnia: ecco le tre parole che rendono le serate di questa sagra uniche.

 

 

 

 

11. Sentirsi invincibili dopo l’arrampicata sulla guglia di Cala Goloritzè

Per i più temerari – coloro i quali non hanno timore di guardare giù da una considerevole altezza, cosa che ai comuni mortali farebbe accapponare la pelle – l’arrampicata nella guglia di Cala Goloritze è una tappa necessaria. È attualmente attrezzata con dieci vie lunghe di difficoltà varia (tra il 5c e il 7a). La guglia, a ridosso della piccola spiaggia di Cala Goloritze, è alta 140 metri. Non è che sia proprio la passeggiatina che si fa la mattina per andare a comprare il latte in negozio, però provoca delle sensazioni che difficilmente si possono scordare. Il panorama che si ammira dall’alto è di ineguagliabile bellezza e vale qualsiasi colpo al cuore provato salendo.

 

 

 

BONUS: Fare il bagno di mezzanotte con gli amici 

Non importa se si è a Orrì (Tortolì) o a Cea (Bari Sardo), alla Torre di Barì (Bari Sardo) o a Sa Perda ‘e pera (Cardedu) – e potremmo nominarne tante  altre – una delle cose da fare assolutamente in Ogliastra è il bagno di mezzanotte!. L’acqua sarà tiepida, malgrado fuori possa esserci una brezza fredda. Lì, in quella sconfinata distesa scura, non ci saranno pensieri né preoccupazioni (tranne la celebre: come faccio ad arrivare all’asciugamano saltando la sabbia gelida?) ma solo una grande pace.

 

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