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La saggezza in questo “diciu” sugli sbalzi di temperatura di aprile: “Arbili torrat lèpuri a coili”

Tutte le civiltà popolari sono ricche di detti, frasi che suonano come “sentenze” e proverbi. La Sardegna non è da meno, anzi è ricchissima di questi modi di esprimersi che racchiudono “scintille” della saggezza di un popolo. Un’importante memoria storica di modi di dire, in molti casi tramandati da padre in figlio da tempi antichi arrivati fino a noi che abbiamo l’obbligo di custodire.

Sicuramente oggi non sarà rimasto sorpreso dal maltempo che ha colpito la Sardegna, tra ieri notte e oggi, chi conosce questi detti, citazioni e proverbi.

Oggi, tra i tanti che riguardano aprile, a tal proposito ne citiamo uno che suona molto attuale:

Arbili, torrat lèpuri a coili. In aprile ritorna la lepre nell’ovile.

Questo antico proverbio frutto della saggezza e dall’esperienza pastorale, ci ricorda di fare attenzione alle stranezze metereologiche.

Il mese di aprile è noto soprattutto a chi lavora in campagna, per gli sbalzi delle temperature passando repentinamente dal primo caldo primaverile al freddo lungo e intenso. Il detto nelle varie zone dell’Isola conosce differenze, tra le quali riguardo l’animale preso ad esempio. Può capitare di sentirlo riportato in tal modo: “Arbili, torrat cani a coili”, oppure ancora più arcaico “Abrile torrat porcu a suile”.

In quest’ultimo caso la parola “suile” di derivazione latina, indica l’antico ricovero per maiali nei boschi di querce preparato in inverno e dove l’animale trovava rifugio nella cattiva stagione.

Ma ci si può anche imbattere in un altro che ha come protagonista l’uomo: “Arbili torrat s’òmini a foxili”, dove su foxili è l’antico focolaio domestico.

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