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Studenti maghi dell’inglese? In Ogliastra si può grazie a Voicebooks e alla professoressa Fiera

Il 17 dicembre nell’Aula Magna del liceo Leonardo da Vinci di Lanusei, si è tenuto un seminario sul software “Voicebooks: the listening revolution – innovazione nell’apprendimento dell’inglese”.

Il seminario, organizzato dalla prof.ssa Maria Antonietta Fiera, insegnante di Lingua e Cultura Inglese al Liceo Artistico di Lanusei e referente del progetto “Voicebooks” in Ogliastra, si è incentrato su una metodologia didattica innovativa applicabile soprattutto alle lingue straniere con l’ausilio di un applicativo che migliora in modo considerevole i risultati di apprendimento e, in particolar modo, l’ascolto e la comprensione. A tal fine sono stati invitati i fondatori della piattaforma voicebook.cloud, ovvero il Prof. Anthony Green, docente di madrelingua inglese, esperto linguista di UNIBA Università degli Studi di Bari, e il Prof. Domenico Bracciodieta, docente di lingua e cultura inglese presso l’Istituto d’Istruzione Superiore Statale “Leonardo da Vinci” di Cassano delle Murge (Ba).

L’incontro si è aperto non solo ai docenti dell’I.I.S. Leonardo da Vinci di Lanusei, ma anche ai docenti di lingue straniere delle varie scuole dell’Ogliastra, ai docenti interessati alla metodologia CLIL, ai corsi di preparazione per il conseguimento delle certificazioni linguistiche e alle attività mirate a tutte le esigenze formative (comprese quelle degli studenti con BES).

La Prof.ssa Fiera, dopo il discorso di apertura tenuto dal Prof. Rosario Antonio Agostaro, che ha fatto le veci del Dirigente Scolastico, Dott. Andrea Giovanni Marcello, ha illustrato ai colleghi presenti le motivazioni dell’utilizzo della piattaforma Voicebooks: «Da tre anni utilizzo Voicebooks nella mia attività didattica giornaliera, dal primo lockdown, prima in aula virtuale poi in presenza. Infatti, come vi diranno gli esperti, si può utilizzare come si vuole e senza necessariamente la presenza del docente, il quale ha il vantaggio di monitorare, comodamente da casa o dove vuole, se i voicebooks sono stati completati dagli studenti, quali errori sono stati commessi, quanto tempo hanno impiegato. Noi docenti abbiamo un feedback immediato e gli studenti possono svolgerli da soli, in assoluta autonomia. Non solo possono gestirsi in autonomia, ma possono anche completare i vari Voicebooks a seconda dei loro tempi, stili cognitivi, necessità. Chiunque, dunque, può trarne beneficio, dal più debole al più bravo, da chi si limita ad un’attività come il Pre A1 ad uno che vuole andare oltre e cimentarsi in un’attività ben più complessa ed impegnativa, come il C2. Ecco perché è una piattaforma che si presta a qualsiasi tipo di esigenza. Ho iniziato tre anni fa con soli sei alunni del Liceo Artistico durante le mie videolezioni, come prova, e pian piano l’ho utilizzata con tutte le mie classi».

«In seguito, dopo averne sperimentato l’efficacia – conclude –  ho sentito il dovere di condividerla in primo luogo con le mie colleghe di dipartimento di lingue del Leonardo da Vinci di Lanusei, oggi con i colleghi delle varie scuole dell’Ogliastra».

Terminato il discorso di apertura su voicebooks, gli esperti hanno spiegato come utilizzare la piattaforma (facendo iscrivere i docenti presenti) e quali vantaggi possono trarne soprattutto i docenti di lingue straniere, i quali hanno solo tre ore (alcuni due) alla settimana per riuscire a coinvolgere gli studenti, in maniera efficace ed interattiva, nelle diverse abilità di listening, speaking, reading e writing.

Voicebooks, dunque, può essere molto utile a compensare il poco tempo a disposizione che si ha a scuola, sia in aula virtuale sia in presenza.

 

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