“Il volo AZ 01586 in partenza per Roma Fiumicino sarà imbarcato al gate…”: questa frase sarà pronunciata stasera dagli speaker dell’Aeroporto Mario Mameli di Cagliari-Elmas, poi, gli aerei con la livrea tricolore che hanno portato gli italiani – e i sardi in particolare – in giro per il mondo spariranno per sempre.
Finisce proprio in Sardegna, terra che ha vissuto più di qualunque altra le gioie e i dolori del vettore fondato a Roma il 16 settembre 1946, l’avventura della compagnia aerea protagonista degli ultimi 75 anni di storia italiana. Il 5 maggio 1947 il primo volo con il comandante Virgilio Reinero alla cloche. Poi l’eleganza delle divise e la classe innata di hostess e piloti selezionatisismi, l’immagine dello stile italiano che fa bella mostra di sé stessa nel mondo.
A bordo hanno viaggiato capi di stato, Papi, campioni del mondo e d’Europa di ritorno dalle kermesse calcistiche internazionali, ma anche semplici cittadini. Tutti ricordano la storica partita a carte tra Dino Zoff, Franco Causio, il ct Enzo Bearzot e il presidente della Repubblica Sandro Pertini all’indomani della vittoriosa cavalcata spagnola del 1982.
Poi quasi trent’anni di sofferenza con i bilanci perennemente in rosso, i governi di turno pronti ad annunciare una svolta definitiva che non arriverà mai, e il mercato e l’Unione Europea perennemente alle costole.
Sullo sfondo gli oltre 11mila dipendenti, molti dei quali da domani non avranno più un impiego. Stasera le ultime e gli ultimi di loro sfodereranno le loro divise, le ultime disegnate nel 2018 da Alberta Ferretti, e saliranno sul volo Az 01586 alla volta di Roma Fiumicino.