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Speciale Elezioni. Cardedu, intervista al candidato sindaco Matteo Piras

Matteo Piras, 43 anni, ingegnere e insegnante, sposato e padre di un figlio di 9 anni. Ha due grandi passioni e l’altra è la politica, intesa non come arte del mostrarsi, degli insulti o delle belle parole, ma bensì come arte del confronto e della mediazione.

Conosciamolo meglio.

Partiamo dalla sua scelta di scendere in campo e ricandidarsi. Che cosa pensa di poter offrire alla sua comunità, nel caso in cui venisse rieletto Sindaco?

Innanzitutto mi preme ringraziare, a conclusione della legislatura, tutti coloro che, con impegno e determinazione, mi hanno accompagnato e sostenuto in questo percorso ad ostacoli che è stato il nostro mandato elettorale e dedicare a loro un plauso perché si son fatti carico, con coscienza e lealtà, di tutte le difficoltà che, durante questo mandato, si sono presentate come vere e proprie anomalie, se paragonate alla normale gestione di un Comune.

La scelta di ricandidarmi è stata principalmente determinata dal desiderio di voler portare a termine tutto il lavoro fatto durante questa legislatura e, solitamente, quando mi riferisco al lavoro svolto in questi cinque anni, preferisco privilegiare di gran lunga l’uso del plurale, anziché il singolare, e parlare quindi di obiettivi comuni che insieme alla mia coalizione desideriamo e vogliamo portare a termine.

“Cardedu si rinnova e continua” è una coalizione, è un progetto, il cui nome non è stato scelto a caso ma vuole essere rappresentativo della continuità tra il lavoro passato e quello futuro. La nostra lista, è composta da persone con sensibilità politiche e percorsi professionali diversi: alcuni di noi provengono dall’Amministrazione comunale precedente, altri sono alla prima esperienza, ma tutti siamo uniti da un grande senso d’appartenenza alla comunità di Cardedu.

La nostra squadra è formata da un bel gruppo di persone che, a vario titolo, desiderano, vogliono e possono offrire un grande contributo alla crescita e allo sviluppo della nostra comunità.

Se dovesse vincere le elezioni quale sarà la priorità nella sua agenda politica?

I presupposti non sono cambiati. Se vogliamo crescere occorrerà continuare ad investire su strutture e servizi che rendano vivibile il nostro paese e che migliorino la qualità della vita della nostra comunità. Per farlo occorre essere lungimiranti: agire nel presente pensando al futuro.

In questi anni abbiamo lavorato tanto in questo senso e indubbiamente la nostra priorità sarà quella di portare a termine ciò che abbiamo iniziato.

Come è noto una delle prime azioni, dopo l’evacuazione della scuola Ferrai, è stata quella di ristrutturare e mettere in sicurezza i caseggiati delle Scuole Medie e della Scuola dell’Infanzia, che sono stati resi idonei alla permanenza degli studenti, garantendo in questo modo la continuità del servizio scolastico nel nostro comune. Nella Scuola dell’Infanzia abbiamo adeguato gli impianti idrici ed elettrici, sostituito gli infissi, comprato nuovi arredi e stanno per iniziare nuovi lavori per consegnare alle nostre bimbe e ai nostri bimbi un giardino attrezzato e sicuro.

Abbiamo completato la struttura Spazio Bimbo: una porzione verrà destinata ad asilo nido e l’altra ad attività ricreative per i più grandi. Abbiamo già destinato ulteriori risorse per gli arredi e per la sistemazione esterna.

Vorremo aprire l’asilo nido e riqualificare le altre strutture comunali. Ristruttureremo l’ex-consorzio, ora di proprietà del comune, facendone un centro culturale polivalente: museo, nuova biblioteca, Pro-loco, barracelli e il senato. Riorganizzeremo gli spazi esterni prospicienti la cucina comunale per renderla più accogliente e funzionale.

Insieme alle famiglie, alla Scuola e ai gestori dello Spazio Bimbo costruiremo un’offerta di corsi e attività culturali e ludiche adeguata alle esigenze e agli interessi delle bimbe/i e delle ragazze/i. Miglioreremo il servizio di ludoteca estiva, con periodi di alternanza tra mare e montagna, sfruttando le risorse del nostro Monte Ferru con le varie modalità di fruizione. Riattiveremo i corsi per adulti e promuoveremo luoghi e momenti di socializzazione per i nostri anziani, che più di tutti in questo periodo di pandemia hanno sofferto l’isolamento.

Abbiamo già iniziato i lavori di riqualificazione del lungomare e delle aree prospicienti il nostro litorale, che abbiamo ottenuto in proprietà, con nuovi asfalti, marciapiedi, panchine, aree di sosta e di esercizio fisico, parcheggi auto/moto e rastrelliere per biciclette, pannelli di informazione turistica interattiva.

Vorremo affidare la gestione integrata di tutti i servizi necessari per il decoro e la cura del Paese, inoltre terminare la procedura per l’approvazione definitiva della Piano Urbanistico Comunale (PUC), della Ricostruzione, della gestione del sistema fognario, delle nuove parti di acquedotto etc.

Nella nostra agenda le priorità sono tante: infatti dal 2016 al 2021, nonostante la nostra comunità stesse affrontando varie difficoltà. Noi, come amministrazione comunale, ci siamo trovati ad operare in situazioni di emergenza per fronteggiare ostacoli e calamità, siamo riusciti a “seminare” tanto e ora non possiamo certo non desiderare di poterne “raccogliere i frutti”.

Qual è la vocazione di Cardedu? In cosa consisterà la sua azione amministrativa per sviluppare questo strategico settore? Ha dei progetti?

Cardedu, come la maggior parte dei piccoli paesi presenti nella costa sarda, ha una vocazione principalmente turistica. Nonostante la pandemia ancora in corso, la stagione estiva 2021 ha registrato un forte incremento di presenze rispetto alla stagione 2020 e questo ci fa ben sperare per il futuro.

Abbiamo già posto in essere una serie di opere finalizzate alla sistemazione e alla maggior fruibilità dei luoghi, come la riqualificazione del lungomare di Museddu. Terminate queste, saremo pronti per far conoscere Cardedu come meta turistica. In questo senso ci prefiggiamo di approntare un articolato progetto di promozione turistica che a me piace definire di tipo sistemico perché, oltre alla molteplicità di servizi che vogliamo sviluppare, si prefigge di coinvolgere le varie anime produttive del nostro sistema economico e sociale, con l’obiettivo di costruire un’offerta turistica integrata, diversificata e capace di qualificare la nostra meta turistica.

I dati sull’emigrazione dalla Sardegna sono drammatici. Anche l’Ogliastra e Cardedu non sono immuni da questo problema, quali politiche intende adottare per cercare di porre un freno a questa fuga – specialmente di giovani -?

Per comprendere le cause dello spopolamento in Sardegna e della tendenza generale alla decrescita demografica in tutta l’Isola sarebbe utile indagarne la storia, riesaminando anche le differenti condizioni economico-sociali delle diverse aree.

Nonostante si parli di sviluppo locale, di risorse ambientali, agricole, paesaggistiche e culturali, patti territoriali, coesione e sostenibilità sociale, gli interventi messi in atto non sono stati certo sufficienti ad arrestare il fenomeno dello spopolamento e invertire la tendenza.

Anche l’Ogliastra non è immune da questo fenomeno, ma per quanto riguarda la realtà di Cardedu possiamo registrare una crescita e infatti il paese ha raggiunto i 2000 abitanti. Le cause che generano oggi lo spopolamento sono tante e molto complesse ma qui, nel nostro piccolo centro a cinque minuti dal mare, si vive bene. Cardedu è ben collegato ai centri più grandi, è vicino ai vari servizi amministrativi e sanitari ed è circondato da un territorio molto vario e fortemente attrattivo da un punto di vista naturalistico, ambientale e di svago.

Le iniziative di questa amministrazione comunale sono state incentrate alla realizzazione di strutture e servizi per le famiglie come: l’asilo nido, la ludoteca, il trasporto degli alunni, tutte attività finalizzate a rendere maggiormente vivibile il paese.

Allo stesso tempo abbiamo attivato l’iter relativo alla Ricostruzione dell’abitato post alluvione, consapevoli del lungo e difficile lavoro che ci attendeva, ma forti delle possibilità che questa operazione può e potrà offrire a tutta la comunità, sia in termini di certezza della proprietà e dei relativi trasferimenti, di ritorno economico per il nostro tessuto sociale e produttivo, che di crescita della popolazione.

Con la nuova legislatura ci proponiamo di continuare ad operare in tal senso, attraverso ulteriori iniziative di miglioramento di servizi e strutture. Per tale motivo, rientra tra le nostre priorità il potenziamento dell’ufficio della ricostruzione, secondo quanto previsto dalla Legge Regionale 14/99 (alluvione), con l’inserimento di nuove professionalità tecniche e amministrative, per garantire un ulteriore impulso alle attività.

Credo che per porre un freno allo spopolamento, e alla fuga di giovani, non soltanto qui in Ogliastra, occorra attivare un processo virtuoso che parta da un approccio unitario che non si limiti all’economia, ma che si possa estendere alla condizione complessiva della società sarda di oggi.

Pianificazione territoriale: quali saranno gli interventi che apporterete per migliorare il territorio? Ci può illustrare le opere e lavori urbanistici che propone di portare avanti con la sua lista?

Riguardo la pianificazione territoriale, nella legislatura che va a chiudersi abbiamo: adottato il Piano Urbanistico Comunale, con cui Cardedu avvia una nuova fase di sviluppo del territorio. Inoltre a gennaio 2020 abbiamo approvato con i comuni di Tertenia, Gairo e Osini, il Piano Gestione del Sito di Importanza Comunitaria (SIC) Monte Ferru di Tertenia, che risulta essere uno strumento di tutela ambientale flessibile, modificabile nel tempo sulla base della salute degli habitat e delle specie, e sarà possibile calibrarne le regole a seconda delle esigenze della popolazione, per uno sviluppo del territorio compatibile con l’ambiente e con le esigenze locali, per dare impulso a diverse attività.

Nella futura legislatura ci proponiamo di concludere l’iter del PUC e vorremo dotare il Comune di Cardedu del Piano Utilizzo Litorali (PUL), così potremo disciplinare l’uso dell’area costiera e organizzare il territorio contiguo ai litorali. Questo ci consentirà di promuovere lo sviluppo e la valorizzazione sostenibile del territorio, creare condizioni per gli investimenti e le iniziative economiche legate al turismo.

Conosciamo le problematiche che sta attraversando la Sanità ogliastrina. Il suo pensiero in merito? A livello comunale cosa propone per i servizi sanitari?

Non voglio entrare nel merito di competenze che appartengono ad altri, anche perché mi sentirei a disagio nel dare soluzioni a problematiche che non conosco a fondo. Per la mia esperienza, voglio evidenziare l’importanza che rivestono i serviti sanitari di prossimità, in virtù delle reali difficoltà logistiche e di cura che devono essere affrontate dalle categorie più fragili e socialmente più deboli. Non possiamo pensare ad una sanità fatta di indici statistici e di efficienza, dobbiamo dare concretezza a soluzioni che rispondano alle reali necessità del territorio e delle persone che lo vivono.

Il suo punto di vista sull’emergenza COVID-19, la campagna di vaccinazione e il “green pass”

Il COVID ci ha trovati impreparati. Per di più partivamo con un deficit organizzativo rilevante, dovuto alla mancanza di figure sanitarie in numero adeguato alle esigenze di gestione ordinaria, figuriamoci, riuscire a provvedere alle necessità straordinarie determinate dalla pandemia.

Come tutti spero che quel che è accaduto a livello mondiale possa servire da monito per preparare e formare più personale sanitario, pianificando sistemi di gestione delle emergenze più efficienti.

A Cardedu durante il lockdown non posso non dimenticare che dal punto di vista sociale, nonostante le situazioni di difficoltà, incertezza e paura che abbiamo vissuto, tante donne e uomini si sono impegnati: chi nell’organizzazione e gestione delle varie giornate di screening, altri con un contributo economico, altri ancora con erogazioni di prodotti alimentari, inoltre c’è stato chi ha realizzato delle mascherine da distribuire alla popolazione, agli ospedali, alle varie strutture socio sanitarie. Nella difficoltà abbiamo dimostrato di essere una comunità che condivide, recuperando un senso solidale della vita, una visione universale di eguaglianza, giustizia, dignità per tutti, ascoltando le voci dell’anima e del cuore, e di questo ne vado molto orgoglioso.

Riguardo le vaccinazioni, la nostra comunità ha risposto bene, oggi gran parte della popolazione risulta vaccinata e questo a mio avviso è dovuto, non solo alla necessità di proteggere la propria persona da questo male, ma da un grande senso di responsabilità e rispetto per le regole di vita della comunità stessa.

L’importanza delle Associazioni. Quale sarà il rapporto tra Comune e queste realtà territoriali? Quali azioni amministrative porterete avanti per incentivare e rilanciare lo sport? Sulle esigenze del mondo giovanile?

Una comunità che basa la propria vita sulle divisioni e le critiche non ha possibilità di andare avanti, e sono convinto che fintanto che si cercheranno di acuire queste situazioni, si resterà fermi al palo a guardare gli altri crescere.

L’attività sportiva così come le attività culturali e l’impegno sociale sono effettive leve di crescita e confronto. Promuoveremo lo sport e la diversificazione dell’offerta sportiva. Indiremo la gara per riqualificare il campo di calcetto prospiciente il campo sportivo, con l’installazione di un manto di erba sintetica e dei fari di illuminazione. Supporteremo la Pro-loco, i barracelli e le associazioni sportive e culturali incoraggiandole alla partecipazione attiva alla vita sociale e di comunità.

Istituiremo la consulta delle ragazze/i per sostenere il loro diritto alla partecipazione attiva e al confronto, elaborando proposte per migliorare la scuola e il paese, anche con l’aiuto dei nostri anziani. Cardedu può fare e dare molto di più, per questo auspichiamo e invitiamo tutti alla partecipazione, al sentirsi coinvolti ad impegnarsi nella creazione e nello sviluppo della vita di comunità.  Noi ci mettiamo a disposizione per incentivare, promuovere e sostenere ogni iniziativa.

Chiudiamo con un’ultima domanda. La corsa elettorale sarà a due, cosa ne pensa del suo avversario e della sua proposta politica?

Non voglio esprimere giudizi, ma posso certamente affermare che, in questi cinque anni, la mia attività politica è stata improntata al dialogo, all’ascolto e al dibattito inclusivo.  Ho cercato di ponderare comportamenti, situazioni e problemi, sempre con spirito di servizio, grande senso di responsabilità e di rispetto per il ruolo conferitomi.

Da questa esperienza ho compreso che i comuni sono un luogo privilegiato per lo sviluppo della democrazia e fintanto che esisteranno controparti politiche capaci di improntare i loro comportamenti al dialogo e al dibattito trasparente e costruttivo, si potrà contare su una competizione elettorale fondata dal libero scorrere del pro e contro opinioni, argomenti e prese di posizione.

Comunque vada la competizione elettorale, mi impegno pubblicamente, fin da ora, a collaborare e mi auguro che anche la controparte faccia altrettanto, d’altronde siamo in lizza per il Bene Comune.

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