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Settimo Festival della Resilienza: l’arte che unisce popoli e generazioni

Quest’anno, l’APS ProPositivo ha dato vita ad un calendario condiviso con altri festival e associazioni della comunità che ha accompagnato il territorio di Macomer e del Marghine da giugno. Un calendario chiamato “Istade” come la stagione ma che richiama anche la parola “Istare” nel tentativo di celebrare l’avvento dell’estate, che tanto suona come un ritorno alla libertà, ma anche di scegliere se stare in un territorio per farlo tornare alla vita.

Dopo i grandi autori di Forse alla Luna, l’offerta culturale del Centro Servizi Culturali Macomer, la residenza artistica di Associazione Culturale Arte, Teatro e Danza, le Notti a Tamuli di Esedra Escursioni, il torneo regionale di pallacanestro di Basket Macomer 2.0 riparte la settima edizione del Festival della Resilienza tra nuovi murales, arte partecipativa ed estemporanea, scuole di formazione, dibattiti sulla situazione ambientale, sport, cinema, teatro e musica, ma soprattutto, tanta voglia di stare insieme dopo anni in cui ognuno di noi sente sempre più sulla sua pelle il significato della parola Resilienza.

Nelle prossime settimane il Festival andrà ad animare la storica Pineta Albano con una due giorni di eventi. La prima giornata sarà dedicata al tema dell’ambiente con la presentazione del progetto “Muraghes: parco dell’arte nuragica e muraria” e ospiti come Salvatore Mele (dirigente dell’Agenzia Forestas), Diego Loi (Sindaco di S. Lussurgiu ) e Paola Masala per il progetto TEN Green di Sardegna Teatro. La seconda giornata è invece all’insegna dello sport come generatore di comunità, vedrà la proiezione del film L’arbitro di Paolo Zucca con Stefano Accorsi, Geppi Cucciari e Jacopo Cullin, verranno presentate le nuove stagioni sportive del territorio e il torneo internazionale di scacchi, il primo Bosa Chess International Open, che si terrà nel borgo bosano dal 2 al 10 ottobre.

Le giornate vedranno anche una Jam Session con OrganSound, un torneo di pallavolo su prato con la Vbc Macomer, performance musicali e multimediali con Menion, Valentina Vinci e Baruc Dj, tra passeggiate ecologiche, tour delle decine di opere d’arte realizzate negli anni dal Festival e molto altro.

Nonostante le difficoltà della pandemia, negli ultimi due anni il Festival della Resilienza ha trovato una modalità ibrida che tra reale e digitale ha permesso a molte delle attività di continuare a coinvolgere e far partecipare persone da tutta Italia e da tutto il mondo. L’anno scorso il contest internazionale di street art e illustrazione ha visto partecipanti da oltre 20 paesi mentre, quest’anno, verranno realizzati due murales partecipativi aperti a tutti con il Centro anziani (AUSER), i giovani ospiti africani dello Sprar di Bonorva e con il Centro Antiviolenza del Marghine (CAV). Il primo intervento è stato guidato da La Fille Bertha con Alessio Errante mentre il secondo dalle artiste Valeria Zaccheddu e Valeria Tola e le referenti del CAV Silvia Piredda (psicoterapeuta) e Paola Canu (assistente sociale). Interventi che esprimono un’arte in grado di unire popoli diversi e generazioni distanti tra loro.

Dal 13 settembre al 1 ottobre, per il quarto anno, ritorna anche l’alta formazione della Summer School, questa volta organizzata dalla redazione di China Files e incentrata sul giornalismo internazionale, il mondo cinese e asiatico, con formatori del calibro di Simone Pieranni (Il Manifesto), Giulia Pompili (Il Foglio), Giulia Sciorati (UniTrento e ISPI).

Dal 2015, il Festival promosso dall’Associazione ProPositivo ha coinvolto oltre 50 partner locali, nazionali ed europei, producendo: circa 100 eventi culturali; 3 Scuole di alta formazione con La Stampa e L’Espresso; 10 residenze teatrali e musicali con Sardegna Film Commission e Sardegna Teatro; 3 Contest internazionali di Street Art e oltre 40 murales realizzati in 6 comuni. Attività che nel tempo hanno coinvolto più di 200 ospiti tra ricercatori, giornalisti, scrittori e artisti, con un valore indotto sul territorio di oltre 250 mila euro.

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