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Dopo aver salvato un 12enne in Valtellina, parla il carabiniere eroe di Selargius: «Lo rifarei altre mille volte»

Un venerdì pomeriggio qualunque, da passare con gli amici, in questo finale di vacanze estive. Un tuffo nel torrente Lesina in compagnia dei suoi amici, forse per salutare la fine dell’estate prima dell’inizio dell’anno scolastico, ma che ha rischiato di trasformarsi in una tragedia. A salvare il 12enne da un annegamento nelle acque del torrente è stato il carabiniere selargino Simone Ambu, 27enne, dal 2019 in forze alla stazione di Delebio nella provincia di Sondrio.

Forse un malore, dovuto all’acqua ghiacciata, o forse un tuffo malaccorto, non si sa. Sta di fatto che il ragazzino non riusciva a riemergere. In pochissimo tempo il panico generale dei giovanissimi presenti, la paura terribile per il loro amico. Presenti anche adulti, accorsi in seguito sul luogo, ma nessuno ha avuto il coraggio o le capacità di intervenire in soccorso del 12enne che, secondo dopo secondo, rischiava la vita nel peggiore.

Un torrente di certo non imponente, per portata d’acqua, ma infido e pericoloso per via di profonde cavità interne nascoste. «Dopo la segnalazione da parte della centrale operativa, c’è stato l’intervento. Spogliatomi, mi sono tuffato e ho recuperato il ragazzino, portandolo a riva. Poi l’intervento del personale di soccorso, il 12enne è stato elitrasportato all’ospedale di Bergamo ed è ancora in prognosi riservata».

Simone non ha esitato un solo istante. Un gesto fulmineo e rapido, quello del carabiniere sardo, che certamente anni fa, quando in gioventù ha scelto di indossare la divisa della Benemerita, ha capito che coraggio e sangue freddo erano le doti più importanti per questo mestiere.

Un intervento da eroe, in queste ore celebrato dai suoi colleghi, dai familiari e dalla sua terra sarda, oggi fiera di lui. Ambu commenta così: «Per me è stato normale, sarei pronto a rifarlo altre volte. Quando fai questo lavoro devi avere l’istinto per intervenire e nello stesso tempo mantenere la giusta freddezza per non commettere imprudenze».

 

 

 

 

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