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Preziosissima sabbia rosa di Budelli venduta online. Ma i furti non avvengono solo per soldi

Sabbia, sabbia e ancora sabbia. Rubata purtroppo, strappata agli arenili più belli dell’Isola. Continuano senza sosta i furti dalle spiagge sarde. L’ultimo “bottino” è stato messo in luce dal gruppo Facebook, Sardegna rubata e depredata: nel post ci si chiede perché tutta questa esigenza di commettere un atto simile. Ecco come rispondono:

“Spesso, a commento dei nostri post, in tanti non si spiegano l’esigenza di rubare e portarsi a casa sabbia, sassi e conchiglie al rientro dalle vacanze in Sardegna, rischiando peraltro una sanzione da 1000 euro. Forse suscitare invidia tra amici e parenti, o magari provare a rivivere le emozioni della vacanza nel salotto di casa propria, un altro motivo potrebbe essere quello di arredare l’acquario di casa. Alcuni lo fanno probabilmente perché è tale il senso di disagio nel dover lasciare l’isola che tentano in maniera disperata, ma purtroppo vana, di portarsene via un pezzetto tra le mani anziché conservare i ricordi nella memoria e nel cuore.

Foto dal gruppo FB Sardegna rubata e depredata

Di sicuro in mezzo a questi disagiati c’è la categoria dei collezionisti. In rete e nei social è un pullulare di gruppi e siti altamente specializzati e molto ben strutturati. In questi frame in particolare un’utente sembra esultare per avere tra le mani finalmente un campione della sabbia rosa di Budelli molto difficile da trovare a suo dire”.

Foto dal gruppo FB Sardegna rubata e depredata

Ma non è solo la sabbia a fare questa triste fine: come proseguono a spiegare, la stessa sorte capita a minerali e cristalli da zone minerarie abbandonate e siti di pregio mineralogico (per il fiorente e spregiudicato commercio che se ne fa in siti specializzati), a rari endemismi botanici che caratterizzano alcune remote zone montuose della Sardegna, e anche a poveri animali come testuggini terrestri e alcune specie di volatili da richiamo.

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