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Loceri, 30 luglio: il libro della scrittrice Simonetta Delussu basato sulla storia vera di Maria Pitzettu

Verrà presentato venerdì 30 luglio alle 21, in Piazza Emilio Lussu a Loceri, l’ultimo libro di Simonetta Delussu “Maissa e il Dey di Algeri”, in occasione della rassegna estiva “Benibennius a Loceri”.

L’evento è organizzato dalla Società Suia, dall’Ufficio Lingua Sarda e dall’Amministrazione Comunale di Loceri. Dialogherà con la scrittrice l’operatore linguistico Ivan Marongiu. Al temine della presentazione seguiranno balli sardi in piazza con i fisarmonicisti Matteo e Michele Cucca.

Il romanzo, tratto da una storia vera, racconta l’incredibile epopea di Maria Pitzettu la donna più bella che Tertenia ricordi. Rapita il 27 luglio del 1812 quando una nave pirata proveniente dall’Algeria sbarca nelle coste ogliastrine, Maria viene portata schiava ad Algeri dove, con la sua grazia e perspicacia riuscirà a scalare le gerarchie del serraglio e divenire prima la tata del figlio del Dey poi la favorita dell’Arem, prendendo il nome di Maissa. A lungo andare però la mancanza della propria terra si farà sempre più pressante.

Attraverso notti nel deserto, intrighi e malizie riuscirà ad ottenere la libertà. Maria sa che il destino è fatto di scelte e di decisioni sofferte, ma sa anche che dovrà accettare di andare fino in fondo a quello che è stato scritto per lei da secoli nell’universo.

Sa che l’eternità dura un ora, e che dovrà seguire il camino che si snoda tra le stelle e il suo viaggio infinito tra le pagine della vita.

Il romanzo, che si ricollega al genere della turcheria, si basa sui racconti orali del paese. La scrittrice, con lo stile che la contraddistingue, racconta gli innumerevoli personaggi che si alterneranno nel libro e snoderà le loro vite entrando come un bisturi nella loro psicologia, sviscerandone i sentimenti e i dolori, che non furono solo di Maria, ma di tutta una generazione che dovette subire le umiliazioni della schiavitù bianca.

Una storia realmente accaduta come dimostrano i documenti in appendice al libro frutto di un duro lavoro d’archivio, che la scrittrice ha scovato dopo anni di ricerche, restituendoci una pagina buia della storia della Sardegna, poco studiata e poco analizzata: quella della tratta degli schiavi e schiave che finirono in mano alle numerose scorribande dei mori a cui purtroppo la Sardegna per secoli è stata sottoposta.

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