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Jerzu, riscontrata la positività di una cittadina di rientro dall’estero

Una cittadina residente all’estero è stata informata di un contatto potenzialmente rischioso poco prima del suo sbarco in Sardegna. La persona interessata, asintomatica, ​ si è posta, responsabilmente, in isolamento domiciliare e ha eseguito un test molecolare che ha rilevato la positività. I suoi stretti familiari sono stati collocati anch’essi in quarantena obbligatoria.

«Nessun allarmismo, ma, tenendo fede all’impegno assunto dall’inizio dell’emergenza epidemiologica, diamo puntuale informazione di eventuali positività riscontrate in Jerzu. È bastato allentare significativamente i vincoli che hanno gravato sulla vita di tutti noi da mesi e mesi per assistere nuovamente al crescere repentino dei contagi che potrebbe diventare esponenziale. L’epidemia da Covid19 sembra una storia infinita con alternanza di momenti di fiducia a momenti in cui le prospettive si fanno più cupe» spiegano gli amministratori jerzesi sui social.

«Il rimedio lo conosciamo tutti: la vaccinazione di massa che permetta di raggiungere il livello di immunità diffusa che non consenta più al virus di riprodursi su vasta scala. Alcuni dati forniti dall’Istituto superiore di sanità, riferiti agli ultimi trenta giorni sono indicativi. Chi è vaccinato con una dose ha un’immunità accertata di oltre il 70%; con due dosi è immune nell’88% dei casi. Il vaccino previene il ricovero ospedaliero nell’80,4% dei casi già con una dose, col ciclo completo la copertura sale al 94,6%.​ La prevenzione dei ricoveri in terapia intensiva raggiunge percentuali ancora più alte. Jerzu ha una buonissima copertura vaccinale, ma l’obiettivo dev’essere uno ed uno soltanto: la vaccinazione totale, nel minor tempo possibile, dell’intera platea potenzialmente vaccinabile! Senza “se” e senza “ma”. Solo un autorevole parere medico potrebbe autorizzare qualcuno a sentirsi dispensato dalla vaccinazione. Il resto (rifiutare la vaccinazione) rientra nel novero dei comportamenti illogici che rischiamo, tutti, di pagar caro. Pensiamo alla scuola dei bambini, dei ragazzi e dei giovani che deve essere assolutamente resa possibile “in presenza”, pensiamo alle attività economiche messe in ginocchio dalle limitazioni degli ultimi diciotto mesi, pensiamo al dramma di una socialità stravolta, pensiamo alla vita» concludono.