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La ricetta Vistanet di oggi: sa pibadra, è tempo di preparare i pomodori secchi

Chi di noi non ricorda la casa dei nonni, in cortile le tavole di legno poggiate tra le spalliere di due sedie con su file ordinate di pomodori e quel profumo inconfondibile che aleggiava intorno diffuso dalla canicola estiva? Sa pibadra, come si chiama in certe zone della Sardegna è semplicissima da preparare, occorre solo un po’ di pazienza e uno spazio anche piccolo esposto al sole.

Sono solo 3 gli ingredienti che servono: pomodori, sale e sole.

Solitamente si utilizzano i pomodori San Marzano. La preparazione consiste semplicemente nel lavare la quantità di pomodori desiderata, tagliarli per il lungo e disporli con la parte interna verso l’alto, possibilmente in modo che non si tocchino tra loro in file ordinate su delle tavole o ampi vassoi di cui avrete precedentemente coperto la superficie con degli strofinacci o carta da cucina per assorbire il liquido rilasciato dai pomodori. Cospargete generosamente i pomodori col sale fino e lasciateli sotto il sole per tutto il giorno.

A metà giornata girateli in modo che il liquido coli via e venga assorbito dagli strofinacci. Per evitare che stiano all’umidità della sera, quando fa buio è meglio spostare i vassoi in un luogo coperto. I giorni successivi si deve ripetere l’operazione, avendo cura di sostituire gli strofinacci. Si rigirano i pomodori dalla parte interna si cospargono di sale, a metà giornata si girano ancora e alla sera si portano al coperto. Generalmente sono sufficienti 6 o 7 giorni, ma dipende dal clima, se è stato particolarmente caldo e asciutto possono bastare 5 giorni.

Una volti pronti si conservano unendo le due metà di ogni pomodoro dalla parte interna. Molti tra una metà e l’altra mettono una foglia di alloro prima di conservarli. L’ideale è riporli in contenitori ermetici, o meglio ancora bustine con la chiusura ermetica che consente di eliminare tutta l’aria, e comunque sempre in frigo. Con lo stesso procedimento si possono essiccare anche i pomodorini Ciliegino, i Datterini o i Piccadilly, che rimangono più dolci e si prestano ad essere conservati sottolio con l’aggiunta di capperi.

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