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L’Odissea per diventare OSS sta per finire: le novità dallo IANAS di Tortolì

Si è finalmente sciolto il nodo del riconoscimento del titolo di studio di Tecnico dei Servizi Socio-Sanitari ai fini del conseguimento della qualifica di Operatore Socio sanitario (OSS). Il limbo nel quale i ragazzi erano finiti dopo il diploma si appresta a finire.

Il fatto è che, nonostante il curriculum di studi nel corso professionale (oltre 5000 ore di cui almeno 400 in strutture ospedaliere o similari) sia in gran parte coerente con quello della qualifica OSS (1000 ore), fino ad ora un diplomato, per poter accedere alla qualifica, doveva fare l’intero corso OSS con evidente duplicazione di attività già svolte, dispendio di risorse economiche e costi aggiuntivi per le famiglie. Fatto ancor più preoccupante in un momento in cui la crescita dei servizi socio-sanitari, e quindi delle risorse umane, siano qualitativamente e quantitativamente fondamentali.

La Giunta Regionale ha già dato formale parere riguardo al riconoscimento delle ore di formazione in aula, ma determinante è stato il coinvolgimento dell’Ats di Lanusei che, con la stipula di apposita convenzione, ci consente di strutturare le 400 ore di PCTO (Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento) che vengono fatte nel corso scolastico, come un vero e proprio tirocinio formativo. Con questo il PCTO si riconosce anche ai fini della qualifica OSS, e l’Istituto IANAS si sta attivando presso l’Assessorato Regionale del Lavoro per la nomina della Commissione.

«Cogliamo l’occasione per ringraziare i nostri studenti e le loro famiglie per aver creduto in questo percorso di studio, e la Asl di Lanusei per la disponibilità e la competenza dimostrate in un momento storico difficile per tutti» affermano gli insegnanti dello IANAS.

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