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Ritardi vaccinazioni, Lapia (CD): “Inammissibile che Ats scarichi proprie responsabilità sui medici di base”

La parlamentare Mara Lapia (CD), componente della Commissione affari sociali e sanità della Camera di deputati, accusa il commissario straordinario Massimo Temussi di voler sviare l’attenzione sulle inefficienze dell’azienda unica e delle sue articolazioni territoriali, le Assl.

Dichiara la deputata sarda: “Ho appreso con stupore e indignazione del tentativo dell’Ats di scaricare la fallimentare gestione della campagna vaccinale, che vede la Sardegna in coda alla classifica, sull’ennesimo capro espiatorio: i medici di medicina generale”.

“Il commissario straordinario – prosegue Lapia- non è nuovo a intemerate di questo genere: dapprima ha imputato i pessimi risultati sul fronte della vaccinazioni agli over 80, ai soggetti fragili e agli allettati al mancato invio delle dosi da parte del Governo; ora che, invece, le scorte di siero anti Covid 19 abbondano, incolpa ingenerosamente i medici di medicina generale, trattati alla stregua di lavativi irresponsabili”.

Per la parlamentare, intervenuta diverse volte nell’aula di Montecitorio per riportare l’attenzione sul primato negativo della Regione Sardegna, si tratta di una presa di posizione ingenerosa nei confronti dei professionisti in prima linea nell’affrontare l’emergenza sanitaria e inaccettabile perché rivolta all’opinione pubblica.

“Le responsabilità – attacca l’esponente del CD – sono sotto gli occhi di tutti e riguardano non certo la defezione dei medici di base, che nella stragrande maggioranza dei casi non sono stati messi nelle condizioni di offrire il loro contributo ma la pessima organizzazione delle strutture aziendali”.

Lapia elenca le criticità della campagna di vaccinazione. “Programmazione inesistente, ritardi e confusione nelle prenotazioni hanno caratterizzato la gestione Ats. Perché dunque prendersela con i medici di base e non ammettere le proprie responsabilità? Sarebbe più onesto dire, come sostengo da tempo, che l’ Ats ha sbagliato quando ha deciso di sottrarre risorse e personale alla campagna vaccinazione indirizzandole verso lo screening regionale ‘Sardi e sicuri’, eseguito con tamponi rapidi, che si sono rivelati molto costosi e del tutto inattendibili. Quest’ ammissione ripristinerebbe la verità su quanto accaduto Sardegna. Dubito, però, che l’Ats sia disposta ad ammettere di aver fallito: è più semplice fare lo scaricabarile sui medici incolpevoli”, conclude Lapia.

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