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Sì all’acqua nel vino e al vino senza alcol: la proposta in un documento dell’Ue

Mettere acqua nelle bottiglie per far abbassare il livello alcolico o produrre direttamente vino senza alcol. Questa la proposta apparsa in un documento circolato al Consiglio dei ministri agricoli dell’Unione Europea.

A riportare la notizia è Il Sole 24 Ore.

Nella proposta si capisce chiaramente che i prodotti in questione potrebbero non solo continuare a essere chiamati “vino”, ma anche conservare le denominazioni di origine.

Sulla vicenda è intervenuta per l’Italia la Coldiretti che ha respinto seccamente l’ipotesi.

«Il documento circolato tra i ministri agricoli Ue – ha spiegato il responsabile vitivinicolo della Coldiretti, Domenico Bosco – è pericoloso perché compie un vero e proprio “salto di qualità”. Finora infatti le bevande dealcolate erano considerate come una categoria a parte che in nessun caso potevano essere confuse col vino. Nel documento Ue invece si parla dell’ipotesi di ridurre l’alcol come di quella di aggiungere acqua come di una “pratica enologica”. Ovvero una tecnologia che una volta approvata diventa utilizzabile su tutto il territorio Ue bypassando i limiti previsti dai disciplinari di produzione che invece hanno sempre svolto la funzione di frenare derive qualitative».

«Se passasse questa impostazione – ha aggiunto Bosco – un soggetto potrebbe comprare ad esempio una partita di Chianti Docg certificato come di un altro vino a denominazione e poi annacquarlo nel proprio stabilimento per trasformarlo in ‘Chianti dealcolato’. Appare chiaro come un’ipotesi del genere aprirebbe vere e proprie praterie per frodi e contraffazioni».

 

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