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Accadde oggi. Il 26 aprile 1986 il disastro di Chernobyl. La Sardegna tende la mano ai bimbi bielorussi

32 anni fa il 26 aprile 1986 la tragedia di Chernobyl, paragonabile all’esplosione simultanea di più di 100 bombe nucleari analoghe a quelle che nel 1945 avevano sterminato Hiroshima e Nagasaki.

La Centrale Nucleare, pur trovandosi in territorio ucraino, è distante solo 16 chilometri dal territorio della Repubblica Bielorussa e a causa dei venti che la notte dell’incidente nucleare soffiavano verso nord, ben il 70% del materiale radioattivo fuoriuscito è ricaduto in territorio bielorusso.

In Bielorussia nella giornata odierna, sia nella regione di Gomel, la regione più colpita dalle conseguenze del disastro, sia nel resto del territorio nazionale, sono in programma una serie di manifestazioni per ricordare le vittime di questa immane tragedia e il sacrificio dei cosiddetti “liquidatori” ossia il personale dei vigili del fuoco e della protezione civile che intervenne nelle zone colpite a prezzo della propria salute e vita.

La Sardegna, le sue associazioni di volontariato, le sue istituzioni, decine di migliaia di famiglie sarde sono state protagoniste di uno straordinario movimento di solidarietà che ha visto in questi anni oltre 30mila bambini bielorussi ospitati nell’Isola nell’ambito dei programmi di accoglienza temporanea estivi ed invernali, accoglienze solidali che continuano ancora oggi, con gli arrivi in programma nei mesi di giugno, luglio, agosto e successivamente dicembre.

Da quella tragedia è nata una vera e propria diplomazia popolare dal basso che ha creato legami solidi e duraturi, oggi la Sardegna è una delle regioni italiane protagoniste della cooperazione con la Bielorussia.

«A nome delle istituzioni e del popolo bielorusso – ha detto il console onorario in Sardegna della Repubblica Belarus Giuseppe Carboni – voglio ringraziare le famiglie e le associazioni di volontariato sarde per l’impegno concreto a favore dell’infanzia bielorussa e l’apprezzamento per il sostegno che la Regione Autonoma della Sardegna, le variate amministrazioni comunali, le università sarde garantiscono, affinchè, questa solidarietà continui e si sviluppi in forme sempre più ampie ed efficaci allargandosi in tutti i settori di reciproco interesse. Il popolo bielorusso non dimenticherà mai coloro che nel momento della disgrazia hanno teso la propria mano per sostenere e aiutare! GRAZIE SARDEGNA!

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