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Riaperture al via. La mozione di Ciusa (M5S): “Subito spazio aperto a chi non lo ha. La Regioni aiuti a snellire le concessioni”

 

“Immaginiamo una calda giornata di sole. Immaginiamo di essere titolari di un locale sprovvisto di spazi all’esterno in cui poter accogliere i clienti, ma di avere nelle vicinanze una piazza. E adesso immaginiamo di poterla utilizzare da subito, grazie a con una concessione dello spazio pubblico gratuita e rilasciata dal Comune in tempi più che ridotti. É questa la condizione di ripartenza ottimale che vorremmo si verificasse in Sardegna”.

Così il capogruppo del m5s Michele Ciusa illustra l’ambizioso obiettivo della mozione a sua prima firma presentata oggi in Consiglio regionale.

“Favorire la riapertura delle attività all’aria aperta è il minimo comune denominatore del Piano per la ripartenza adottato dal Governo. Dal 26 aprile infatti, nelle zone gialle – ricorda – saranno proprio i bar e i ristoranti con i tavolini all’aperto a poter riaprire per primi. È nell’ottica di questa road map che ho pensato di presentare una mozione volta a favorire la ripresa di tutte le attività sarde più colpite dagli effetti della pandemia. Proprio grazie alle favorevoli condizioni climatiche di cui gode la nostra isola, chiediamo alla Regione Sardegna di favorire la ripresa in sicurezza di tutti i comparti produttivi ridefinendo i regolamenti comunali in modo da rendere tempestivamente disponibile l’utilizzo di tutti gli spazi esterni fruibili. Giardini, terrazze, dehors devono poter essere utilizzati da tutte le attività che ne facciano richiesta, sempre nel rispetto del distanziamento di almeno un metro tra un cliente e l’altro”.

“Per dare respiro a tutte le aziende che attendono di poter riaprire in sicurezza, la Regione deve avere un ruolo proattivo nel coinvolgere tutti i Comuni sardi, affinché non si corra il rischio di dare garanzie solo a chi ha locali con spazi esterni già autorizzati discriminando chi lo spazio esterno non ce l’ha.

“La nuova sfida deve essere la creazione di spazi esterni di cui gli esercenti possano usufruire con pari opportunità, soprattutto nei contesti che non hanno permesso loro di ottenere un dehors su strada negli anni passati. Nessuno deve essere lasciato indietro”.

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