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Nuoro, adesione alla rete “Amici della famiglia”. Moroni: “Ci riempie di orgoglio, le polemiche fatte sono inutili”

Il network nazionale “Comuni amici della famiglia” nasce su iniziativa della Provincia autonoma di Trento, una delle più attive e all’avanguardia in Italia e in Europa in tema di politiche familiari. Un progetto che ha visto direttamente coinvolto anche il Comune di Alghero, primo in Italia ad aver acquisito il “Marchio family friendly” nel 2017 sotto la guida del sindaco Mario Bruno.

Attualmente la rete che coinvolge decine di comuni italiani e ha come obiettivo quello di promuovere politiche di sostegno e per il benessere familiare, attraverso una cultura promozionale e non socio assistenziale della famiglia, creando rapporti di collaborazione tra le amministrazioni e le associazioni aderenti. Oltre al capofila Alghero, a partire dal 2017 hanno aderito al network tanti altri Comuni della Sardegna, tra cui Sassari, Cagliari, Porto Torres. Olmedo, Bono, Decimoputzu, Golfo Aranci. La stessa Regione Sardegna, nell’ottobre 2018, ha fatto il suo ingresso nel network firmando un protocollo d’intesa con la Provincia di Trento, dando così avvio a una stretta collaborazione in materia di politiche per la famiglia.

Lo statuto del network nazionale “amici della famiglia” non è schierato su posizioni ideologiche e non è dunque rivolto a un tipo specifico di famiglia. Non si tratta di una singola associazione, al contrario è una rete altamente inclusiva che ha come obiettivo principale quello di introdurre politiche familiari innovative ispirate al principio del “New public family management”. A tal proposito esistono diverse pubblicazioni su ciò che è stato realizzato e in nessuna di esse si fa riferimento alla sola famiglia cosiddetta “tradizionale”.

«Per quanto riguarda la nostra amministrazione e il nostro concetto di famiglia sono i fatti a parlare per noi. Nel 2016 siamo stati tra i primi in tutta Italia a dotarci del registro delle unioni civili, siamo stati ben felici di celebrare nella casa di tutti i nuoresi i primi matrimoni tra persone dello stesso sesso e a riconoscere la piena genitorialità alle madri di una bambina registrata alla nostra anagrafe. La nostra intenzione è continuare su questa strada e su questi temi non accettiamo lezioni da chicchessia» ha spiegato il sindaco di Nuoro Andrea Soddu.

Il Trentino è stata la prima provincia ad adottare una legge che ha istituito l’agenzia per la famiglia e contro lo spopolamento. Si tratta di un’iniziativa innovativa a livello europeo e noi non abbiamo fatto altro che aderire al network di quei comuni che, sulla base di questo modello, vogliono investire sulla famiglia come cellula originaria della società e luogo in cui si forma la vita. In questo grande lavoro contro la denatalità e lo spopolamento, uno dei ruoli fondamentali ce l’hanno i Comuni che, come il nostro, hanno questa sensibilità. Questo è quello che noi abbiamo sposato, in cui non trova asilo nessuna posizione che limiti le libertà della persona. Accuse che rispedisco al mittente.

«Trovo sgradevole, oltreché ingiurioso per la nostra storia politica e personale, l’essere accostati a posizioni che vanno contro le libertà personali conquistate negli anni in materie di unioni civili, di diritto all’omogenitorialità e aborto», aggiunge l’assessora alle Politiche sociali Fausta Moroni. «Su questo riferirò alla prima seduta utile del Consiglio comunale. Rivendichiamo l’adesione al network amici della famiglia, che ci riempie di orgoglio e ben si sposa con le nostre azioni fatte in questi anni per le famiglie come l’apertura di nuovi parchi gioco e i voucher per attività sportive e culturali. Misure destinate a tutte l e famiglie, bambini e ragazzi senza nessuna discriminazione. Peraltro mi chiedo dove fosse tre anni fa chi oggi crea questa polemica sul nulla, considerato che nel 2017 il Comune di Nuoro come capofila del Plus, di cui fanno parte 20 Comuni, aveva già manifestato la sua adesione. La verità è che chi fa certe affermazioni non sa neanche di cosa parla».

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