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Seconde case in Sardegna, unica zona bianca d’Italia: «Il Governo ci aiuti»

I trasferimenti dalle Regioni rosse in Sardegna, unica zona bianca d’Italia, al centro del dibattito in Consiglio regionale. Maggioranza e opposizione condividono la preoccupazione per i possibili spostamenti nell’Isola dei proprietari di seconde case, soprattutto a ridosso delle vacanze di Pasqua. Come riporta Ansa, per questo motivo si lavora alla costruzione di un ordine del giorno condiviso che dovrebbe essere votato poco prima della proroga dello stato d’emergenza di un anno legato alla pandemia.

“L’idea – ha spiegato in Aula il capogruppo del Psd’Az Franco Mula – è quella di invitare, senza polemizzare, il Governo nazionale a venire incontro ai nostri timori. Come? Aiutandoci a fare quei controlli che noi come Regione non possiamo imporre”. Infatti, ha sottolineato, “se l’ordinanza di Solinas sui tamponi rapidi in ingresso vale in terra sarda, non vale però nei porti o aeroporti di partenza”. Quindi, ha chiarito il sardista, “noi abbiamo fatto la nostra parte, ora il Governo ci aiuti a conservare la zona bianca”.

D’accordo il capogruppo del Pd, Gianfranco Ganau: “Condivido la richiesta di collaborazione al Governo centrale per i controlli in uscita dalle Regioni rosse”. In precedenza il consigliere dei Progressisti Massimo Zedda ha ricordato che sono decine di migliaia i proprietari non residenti di seconde case in Sardegna: “Il rischio è che il sistema non riesca a reggere l’onda d’urto”, è il suo timore. In ogni caso, ha polemizzato l’ex sindaco di Cagliari, “dopo le tante parole spese nei mesi passati, su questo aspetto il silenzio del presidente della Regione Christian Solinas è assordante, manca una sua posizione forte. Forse perché a Roma si governa con Draghi?”.

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