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Tortolì, la zona bianca porta una boccata d’ossigeno a bar e ristoranti: la voce degli imprenditori del settore

Da ieri la Sardegna è in zona bianca e bar e ristoranti possono tenere le serrande aperte per qualche ora in più.

Quali sono a Tortolì gli umori degli imprenditori del settore sul ritorno ad una parvenza di normalità? Lo abbiamo chiesto a Daniele Salerno, Salvatore Scattu e Giorgio Perino.

Daniele Salerno del bar “Mood Cafè Cakes & Drinks” commenta: «Il passaggio alla zona bianca non è una vittoria, ma un ulteriore passo avanti verso la normalità e se siamo arrivati a questo traguardo, vuol dire che tutte le prevenzioni e le misure che abbiamo utilizzato fino ad ora risultano giuste e corrette. Di conseguenza, dobbiamo continuare a comportarci allo stesso modo, con prudenza e senso di responsabilità. Lo spostamento dell’orario di chiusura a mio parere comporterà un miglioramento nel modo di lavorare, eliminando lo stress e i disagi che si creavano specialmente nell’ultima ora di lavoro».

 

Se per i bar le lancette che segnano l’orario di chiusura sono state spostate alle 21, per i ristoranti le saracinesche si abbasseranno invece alle 23, permettendo ai clienti di cenare in loco e dire addio all’asporto che ha contraddistinto l’ultimo periodo. «Per tutta la Sardegna questo è un grosso passo avanti e per noi ristoratori di Tortolì una vera boccata d’aria fresca – afferma Salvatore Scattu del Ristorante Pizzeria “Da Scattu ” – Non dobbiamo però dimenticarci che siamo ancora in piena pandemia e che ora più che mai non possiamo abbassare la guardia. Dobbiamo seguire le regole e solo così, se agiamo tutti nel modo giusto, potremo affrontare la stagione estiva in arrivo con più tranquillità».

 

Giorgio Perino, del Bella Vista Bio Cafè, rimarca le falle delle regole imposte dal Governo: «Il nostro settore, da quando è iniziata la pandemia, è sempre stato considerato tra i più a rischio ma non è così. Abbiamo seguito tutti i protocolli di sicurezza per noi e per i clienti. Le misure intraprese dal governo non hanno fatto altro che concentrare l’afflusso dei clienti nelle ore vicine alle chiusure, rendendo così più difficoltosa anche la gestione del flusso da parte di noi operatori. Con il graduale ritorno alla normalità potremo dimostrare che la permanenza nei nostri locali è ben più sicura e controllabile delle situazioni che si sono create quando non ci hanno permesso di rimanere aperti, per esempio nelle piazze e nelle strutture private».

 

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