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Tortolì, lo stop alla movida incide sulle vendite? Ecco le risposte di alcuni commercianti della cittadina

Con l’entrata della Sardegna in zona arancione e il conseguente inasprimento delle regole anticovid i negozi possono continuare la loro normale attività mentre i bar e ristoranti hanno dovuto richiudere i battenti, non con poche lamentele da parte del settore che è stato notevolmente messo in ginocchio.

Ma questo stop alla movida e alla passeggiata sta avendo ripercussioni sulle altre attività?

A Tortolì ci hanno risposto alcuni titolari di attività commerciali che hanno fatto un bilancio di questa settimana in retrocessione dopo gli iniziali allentamenti delle restrizioni.

Paola Usai, titolare del negozio Caos in Corso Umberto, ha notato un netto calo rispetto alla settimana scorsa con la chiusura dei bar alle 18 e commenta: «Non c’è nessuno in giro, e non aiutano neanche i saldi iniziati intorno alla befana a dare una sferzata alle vendite. Le persone non escono e non sentono il bisogno di comprare nuovi capi d’abbigliamento posponendo gli acquisti in vista di periodi migliori».

 

 

Sulla stessa lunghezza d’onda anche Raffaella Deiana dell’ oreficeria Deiana: «L’assenza della passeggiata, dell’incontro tra amici per un semplice caffè o per l’aperitivo, ha drasticamente diminuito le occasioni di shopping, se non quello relativo alle ricorrenze canoniche e alle poche cerimonie. Siamo comunque fiduciosi e speriamo che la primavera segni un’inversione di tendenza».

Elisabetta Usala, del negozio di artigianato artistico Joias : «È difficilissimo lavorare bene in questo momento. Per tutti. Il via vai che caratterizzava il weekend tortoliese è decisamente diminuito e a noi commercianti serviva per mostrare le novità in vetrina o le occasioni promozionali. Il commercio si fa tutti insieme, è un’azione di gruppo. Il bar o il ristorante movimenta la zona dello shopping e permette a noi commercianti di avere visibilità. Io posso alzare la serranda e continuare a lavorare anche con l’e-commerce ma il mio pensiero va ai baristi e ai ristoratori che in questo momento vivono grandi difficoltà».

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