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Il Popolo della Famiglia Sardegna chiede sia fatta luce sulla sorte della piccola Bea

Il Popolo della Famiglia Sardegna, che da tempo segue la storia della piccola Bea, la bimba di Baressa (OR) strappata dalle braccia della mamma Michela a soli tre anni, nel luglio del 2018, chiede che sia fatta luce sulla sorte della piccola.

Scrive in un comunica il PdF: “Nel 2018, Michela si era presentata in questura per denunciare i maltrattamenti ad opera del marito. Nel tentativo di proteggere la figlia, decise poi di trasferirsi momentaneamente a casa dei genitori.

Questa scelta estrema, le valse l’accusa di  “sequestro di minore”. Per questo motivo, il tribunale decise di separare la piccola Bea dalla madre per affidarla al padre di Viterbo, già accusato di violenze.
Come movimento politico, chiediamo alla Magistratura di avviare immediatamente delle indagini per conoscere la situazione attuale della piccola Bea, di cui non si conosce la residenza, che non risulta iscritta alla scuola materna e di cui i nonni paterni che dovrebbero occuparsene, non si ha alcuna notizia da tempo.

Chiediamo alla stampa sarda di occuparsi del caso, di far emergere il più possibile questa vicenda che è stata messa nel dimenticatoio per troppo tempo. Chiediamo di puntare i riflettori sul padre che risulta essere al centro di un incredibile conflitto di interessi che lo legherebbe agli esecutori della giustizia. Chiediamo che alla piccola
Bea venga riconsegnato tutto ciò che le spetta di diritto: una famiglia, un futuro e un’identità stabile.

Il PdF Sardegna sarà presente, con una propria rappresentanza, lunedì 11 gennaio alle 10.30 di fronte al tribunale di Oristano dove si terrà l’udienza che vede imputata Michela, una mamma che chiede solo giustizia e il diritto di riabbracciare, finalmente, la propria bambina”.

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