ogliastra.vistanet.it

Sardegna, la dura vita degli studenti universitari disabili: tra difficoltà e disservizi alla difesa dei loro diritti

«Oggi vogliamo farvi conoscere quanto sta succedendo agli studenti disabili che studiano all’Università di Cagliari, e in particolare a quelli che usufruiscono di alloggi, borse di studio e altri servizi che dovrebbero essere garantiti dall’ERSU. Da un anno a questa parte – scrivono gli studenti in un comunicato – l’ente ha deciso di sopprimere gradualmente una serie di servizi fondamentali, finalizzati a garantire – per tutti gli studenti e le studentesse con disabilità – il pieno riconoscimento del proprio diritto allo studio e il normale svolgimento di un percorso universitario senza ostacoli.
Ebbene sì, l’ERSU non perde occasione per risparmiare sulla pelle degli studenti, soprattutto su quelli che si trovano in maggiore difficoltà: si tratta di decisioni vergognose a cui l’ente ormai ci ha abituato ma che non smettono di sorprenderci».

«In primo luogo, era previsto un servizio navetta che permetteva – proseguono gli studenti – in modo abbastanza efficiente, a questi studenti di svolgere attività basilari come recarsi in facoltà per seguire lezioni, studiare in biblioteca o sostenere esami, oppure in stazione per far rientro nel proprio comune, in ospedale per visite mediche oppure nei negozi per acquistare beni.
In secondo luogo, è (o era?) prevista l’assistenza, retribuita dall’ente, di un collaboratore che svolgeva servizi quali l’accompagnamento – in facoltà, in biblioteca, in mensa – e il generale sostegno necessario per tutte le attività che gli studenti disabili non potrebbero svolgere in piena autonomia. Infine, fino allo scorso anno, per tutti gli studenti con disabilità – anche non idonei o borsisti, ma pagando direttamente l’affitto – era prevista la possibilità di usufruire di un alloggio nello studentato di via Trentino, nel quale sono disponibili stanze attrezzate per ospitare studenti con necessità specifiche, oltre alla presenza di una mensa sotto casa».

«Da un anno a questa parte, il servizio navetta è stato eliminato perché giudicato troppo oneroso, come se si trattasse di un servizio di lusso, del quale si poteva fare a meno: l’ente non si è infatti mai preoccupato di sopperire a questa grave mancanza. Nel frattempo, con la crisi sanitaria, le difficoltà degli studenti disabili sono cresciute esponenzialmente: durante il lockdown, per esempio, la totale carenza di collaboratori ha lasciato questi studenti in totale balia di sé stessi, mentre ancora oggi non è stata pubblicata la nuova graduatoria delle collaborazioni studentesche per l’anno accademico in corso».

«Il taglio di centinaia di posti letto, deciso dall’ente dietro la falsa giustificazione dell’emergenza, ha comportato l’eliminazione della possibilità, per gli studenti disabili non beneficiari, di prendere in affitto gli alloggi attrezzati di via Trentino: considerate tutte le difficoltà specifiche nel trovare alloggi adatti alle loro esigenze, molti di loro hanno dovuto rivolgersi a privati, mentre altri sono stati costretti a rientrare nel proprio comune di residenza.
Ancora una volta, l’ente decide – con le proprie azioni o le proprie omissioni – di calpestare e ostacolare il diritto allo studio, arrivando addirittura ad ignorare le esigenze di studenti che si trovano già in condizioni di svantaggio».

«IL DIRITTO ALLO STUDIO NON È UN PRIVILEGIO! Rivendichiamo il diritto degli studenti disabili ad un alloggio attrezzato per le proprie specifiche esigenze, senza dover sopportare costi insostenibili o dover essere costretti a tornare nei propri comuni! Rivendichiamo il diritto degli studenti disabili a veder garantito un servizio di trasporto efficiente, per potersi spostare liberamente, senza che questo venga considerato un peso insormontabile per le casse dell’ente!
Rivendichiamo il diritto degli studenti disabili – concludono gli studenti – a veder garantito il servizio di collaborazioni studentesche senza ritardi e senza carenze!»

Exit mobile version