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Simona Porceddu, 41 anni, sgozzata dal marito violento che, dopo l’omicidio, si è suicidato

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Le ha tagliato la gola e poi si è lanciato dalle mura del borgo di Novilara dove abitavano, vicino Pesaro. Così è finita la vita di Simona Porceddu, 41enne originaria di Quartu Sant’Elena in provincia di Cagliari ma ormai cittadina marocchina e del marito Mourad Chouaye, 44enne marocchino. La coppia aveva due bambine.

Lui, pluripregiudicato, era uscito dal carcere 15 giorni fa per spaccio, ma era stato anche denunciato in passato per violenze domestiche. Ma Simona non aveva chiesto l’aiuto di nessuno ed è morta per mano dell’uomo che aveva sposato che stava preparando la sua vendetta contro di lei, che lo aveva sfidato mandandolo in carcere. L’uomo non rispettava affatto il divieto di avvicinamento alla casa della moglie: i vicini di casa lo avevano visto gironzolare molte volte a Novilara, nei pressi della casa. Doveva stare lontano, invece era spesso lì e le urla lo testimoniavano.

Ora saranno le autopsie, previste per lunedì alle 15, a stabilire come e con quante coltellate è stata uccisa Simona Porceddu, morta per mano del marito Mourad Chouaye, poi suicidatosi. Sono apparsi evidenti due fatti: la donna non ha tentato di reagire all’aggressione e l’omicida voleva decapitarla. In apparenza non sembrano esserci altri segni di violenza, i colpi sono concentrati in maniera ossessiva alla testa e al collo. Probabilmente Simona è morta immediatamente perché le ferite sono profonde.

 

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