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Re Furio, morto di stenti dopo aver vinto premi su premi: al via il processo ai proprietari

Foto associazione Horse Angels ODV

Foto associazione Horse Angels ODV

Una terribile fine quella sopraggiunta per Re Furio, il bellissimo purosangue inglese di 11 anni che, dopo aver corso e vinto nei più prestigiosi ippodromi d’Italia, dalle Cascine di Firenze al San Siro di Milano, due anni fa era morto di fame e sete, abbandonato a se stesso in un piccolo podere nelle campagne di Sorso. L’inchiesta era partita dall’associazione animalista Horse Angels di Cesenatico che ieri si è costituita parte civile.

Come riporta Ansa, per la sua morte ieri sono comparsi davanti al giudice del tribunale di Sassari, Mauro Pusceddu, i due proprietari, Lisa Gavinuccia Piras, di Usini, e Manuel Puledda, sassarese. Secondo l’accusa sostenuta in aula dalla pm Maria Paola Asara, hanno “cagionato lesioni o comunque sottoposto il cavallo a comportamenti e fatiche insopportabili per le sue caratteristiche etologiche, dopo averlo abbandonato nel periodo estivo in un fondo privo di riparo e senza alcuna risorsa alimentare e idrica disponibile che gli consentisse un sostentamento sufficiente in autonomia a pascolo brado”.

Stando alla Procura, gli imputati “lo alimentavano e abbeveravano saltuariamente, facendogli mancare per più giorni consecutivi acqua e cibo vitali per la sopravvivenza, fino a provocarne il decesso”. I due hanno chiesto la sospensione del processo con la “messa alla prova” per l’estinzione del reato.

 

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