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L’inverno in Ogliastra. La resistenza delle strutture ricettive nell’anno del Covid: la parola a quattro gestrici

Come tutti sappiamo, fra i tanti tipi di attività che hanno avuto difficoltà in quest’anno complicato per via della pandemia Covid, gli alberghi e in generale le strutture ricettive sono tra quelli che hanno dovuto resistere con più tenacia. Fra gli effetti più consistenti della pandemia infatti, c’è stata una drastica diminuzione degli spostamenti  a livello globale, le cui conseguenze si sono ripercosse su tutto il settore turistico, Sardegna compresa.

Non sono poche le aziende che hanno registrato un calo delle prenotazioni o che comunque hanno visto mutare i numeri della propria attività in senso negativo.

L’Ogliastra, territorio composto da piccoli comuni arricchiti da strutture che propongono diverse offerte, come sta affrontando questo periodo? Per capire meglio e addentrarci nella questione, abbiamo intervistato quattro donne responsabili della gestione di una di queste realtà, inserite nel sistema turistico ogliastrino. Inoltre, abbiamo cercato di sentire più voci da diversi paesi dell’Ogliastra in modo da poter fare ulteriori confronti.

Marianna Fanelli gestisce l’affittacamere Iradas a Lanusei, una struttura immersa nel bosco all’ingresso del paese. Abbiamo cominciato il nostro confronto con lei.

 

 

Puoi dirci come state vivendo questo periodo e come procedono le prenotazioni in questa prima metà di dicembre?

Quest’anno abbiamo qualche cliente fino al 22 dicembre, però per Natale e Capodanno al contrario degli anni scorsi non abbiamo alcuna prenotazione. Per la prima volta non abbiamo avuto nemmeno una prenotazione per l’Immacolata e questo è stato un segnale forte.

Comprensibilmente è stato un anno complicato, siete riusciti a continuare nonostante le difficoltà, c’è stato qualche fattore importante in tal senso?

Paradossalmente ci hanno tenuto a galla le prenotazioni legate in qualche modo al Covid, perché abbiamo ospitato tantissimi medici, anestesisti, personale del pronto soccorso e via dicendo che si recano a Lanusei per la presenza dell’ospedale. Sicuramente questi ci hanno dato una grossa mano d’aiuto, ma le prossime settimane si preannunciano difficili.

 

Per poter avere più spunti possibili in questa breve analisi sulle prenotazioni invernali abbiamo sentito anche Cecilia Chiai, gestrice del B&B Il Leccio a Tortoli.

 

 

Com’è stato questo 2020? Ci puoi raccontare di come vi siete adattati a questa situazione difficilissima a causa del Covid?

È stato un anno catastrofico, abbiamo dovuto chiudere per vari mesi durante la prima fase dell’epidemia. In linea di massima non mi posso lamentare perché fra luglio e agosto abbiamo lavorato bene, ma abbiamo affrontato un grande riadattamento del nostro servizio. Per fare un esempio, la nostra offerta è risaputa per una particolare attenzione alle colazioni a buffet ricche di prodotti fatti in case come le torte e i dolci della tradizione. Ebbene abbiamo dovuto praticamente eliminare questo aspetto del nostro lavoro e limitarci al servizio di colazione in camera, sostituendo parte degli alimenti con prodotti preconfezionati, un cambiamento difficile ma necessario.

Cosa ci puoi dire delle prenotazioni in queste settimane?

Anche se a Natale e Capodanno solitamente non apriamo, abbiamo sempre lavorato grazie a un giro di lavoratori che vanno e vengono da Tortolì, come rappresentanti commerciali o qualche medico in trasferta. Purtroppo, quest’anno registriamo una crisi totale in tal senso e aspettiamo tempi migliori che confido arriveranno presto.

 

Ci spostiamo a Loceri per parlare con Mariele Sorcinelli, che nel centro storico del paese gestisce l’albergo diffuso e hotel Antica Posada.

 

 

Solitamente voi non lavorate nella stagione invernale, però puoi dirci com’è stato l’anno fino ad oggi?

Noi abbiamo potuto lavorare abbastanza bene durante l’estate anche se siamo stati costretti ad aprire a metà luglio. Ci siamo ritrovati a concentrare tutte le nostre energie nei mesi fra maggio e ottobre e abbiano cambiato alcune cose fra cui il servizio della colazione che abbiamo reso disponibile solo nelle camere. Per fortuna soprattutto agosto ci ha permesso di respirare.

Avete avuto modo di riflettere su una eventuale apertura invernale?

Purtroppo i numeri non lo consentono, non è facile anche se si ha una bella struttura inserita in un bellissimo centro storico. Ho constatato che abbiamo potuto lavorare bene in quei mesi e ne sono felice, anche perché a darci tanto supporto sono stati molti turisti sardi che hanno deciso di passare le loro vacanze in Sardegna.

 

Infine, approdiamo a Ulassai, luogo in cui Laura Lai lavora con il suo Charlie Sardinia B&B.

 

 

Un anno come il 2020 come si può riassumere?

Io fino all’8 marzo 2020 ho lavorato regolarmente tutti i fine settimana e anche durante la settimana avevo dei clienti che si spostavano in Ogliastra per questioni di lavoro, quindi ho lavorato comunque bene in quel periodo. Ho riaperto ad agosto e i due mesi successivi di settembre e ottobre ho lavorato discretamente anche se ho dovuto aumentare lievemente i prezzi per via di una serie di costi in più dettati da maggiori spese, per esempio la lavanderia industriale o per i prodotti di sanificazione dei locali.

Cosa pensi di questa stagione invernale e dell’anno venturo?

Dal 3 novembre, con le restrizioni inerenti i ristoranti, sono aumentate notevolmente le difficoltà. Ho dovuto rivedere tutti i servizi del B&B. In ogni caso al momento non ci sono prenotazioni sotto Natale, vuoi per le restrizioni, vuoi per i locali e ristoranti chiusi. Per farla breve io purtroppo mi sono persa tutto il periodo di Natale che come potete immaginare è sempre stato importante nel bilancio annuale.

 

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