Arrivano una notizia buona e una cattiva dall’ultimo rapporto della Fondazione Gimbe relativo al periodo 6-28 novembre.
La notizia buona è che l’indice Rt si è ridotto notevolmente rispetto a inizio novembre, quando si attestava al 1,05. Ora infatti registra uno 0,72.
La notizia negativa, ma dato il contesto sarebbe impossibile aspettarsi dati migliori, riguarda l’aumento percentuale dei casi con un deciso +68%. Peggiorati anche tutti gli altri dati.
«La nostra analisi – ha spiegato Renata Gili, responsabile Ricerca Servizi Sanitari della Fondazione Gimbe – conferma che, Rt a parte, non si intravedono risultati tangibili a 3 settimane dall’introduzione delle misure. Inoltre, suggerisce che sbiadire troppo presto il colore delle Regioni rischia di determinare una risalita prima dell’indice Rt, poi della curva epidemica e quindi dei tassi di ospedalizzazione. In altre parole, con la circolazione del virus ancora troppo elevata per riprendere un efficace contact tracing e con la pressione sugli ospedali molto alta, i primi timidi segnali di miglioramento rischiano di essere vanificati dall’allentamento delle misure».