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(VIDEO) Veronica Ligas e Elena Piras, di Gairo, e la lotta contro le discriminazioni: “La normalità sta nell’amore tra persone, non tra sessi”

Veronica Ligas e Elena Piras, due giovani di Gairo, hanno realizzato un progetto video, condiviso da tantissimi ogliastrini sui social, che tocca i temi della discriminazione in tutte le sue forme, mettendo in risalto un argomento che sta a cuore a molti: il rispetto verso la comunità LGBT.

Veronica e Elena, rispettivamente 15 e 17 anni, lottano ogni giorno contro le discriminazioni e l’indifferenza delle persone verso la comunità LGBT. Non riescono a stare zitte di fronte al continuo odio, specialmente sui social, di persone che come leoni da tastiera sputano veleno e sentenze, senza pensare alle conseguenze delle loro azioni. Questo motivo le ha spinte a realizzare questo progetto.

Entrambe volevano mandare un messaggio preciso: “Essere omossessuali non è una malattia, non è una fantasia, non è una moda, non è una perversione, è semplicemente innamorarsi di un’altra persona e questo è normale!”. Infatti pensano che nessuno abbia il diritto di decidere cosa sia normale in amore, che nessuno abbia il diritto di etichettare le persone. Inoltre, nel video, toccano diversi temi che ancora sono dei tabù sociali, come l’asessualità: anche quando non ami o non provi attrazione fisica per un’altra persona, è normale. Ed è normale anche quando non vuoi avere figli ma la famiglia che ti crei, per te, è sempre una famiglia.

Le due giovanissime gairesi desiderano che le persone smettano di decidere per la vita degli altri, di stereotipare le relazioni e l’amore, di discriminare le persone in base all’orientamento sessuale, al sesso, al colore della pelle o per via di una disabilità.

Affrontano anche il tema delle adozioni, spiegando che un figlio non abbia bisogno di una figura femminile e una figura maschile per essere felice, ma solo di amore. Amore che può provenire da chiunque, anche da una solo figura. L’amore è amore, e l’amore non ha sesso. “Le famiglie non hanno bisogno di figure precise, basta l’amore che può essere donato da una famiglia etero, da una famiglia omossessuale, da un padre da solo o da una madre da sola”.

L’idea del progetto video è nata in quarantena, da Veronica, che voleva manifestare tutto il suo dissenso verso le discriminazioni con qualcosa che lanciasse un messaggio forte, senza bisogno di parole: la danza. Tempo dopo, con l’aiuto di Elena, hanno montato un video che con le parole e con l’esperienza personale di un figlio adottato da una coppia omossessuale, avesse lo scopo di far arrivare il video a più persone. Il video termina con una coreografia di Veronica sulla canzone “Una foto di me e di te” di Marco Carta.

 

IL VIDEO

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