ogliastra.vistanet.it

Covid-19, la lettera del sindaco di Jerzu: “Intendo ‘denunciare’ che non è degno, quello che sta accadendo, di uno Stato moderno”

Duro sfogo del sindaco di Jerzu, Carlo Lai, sui ritardi del tracciamento dei positivi al Covid e su un sistema che non funziona.

Lo ha fatto attraverso una lettera spiegando tutte le lacune emerse nel paese ogliastrino, inoltre ha svelato quanto fatto per bloccare sul nascere un possibile focolaio tra le mura del palazzo comunale jerzese, grazie ad un’intuizione dello stesso primo cittadino.

Ecco la lettera integrale, che merita di essere letta, resa pubblica dallo stesso sindaco Lai:

“Scrivo queste righe, utilizzando la pagina ufficiale dell’ente, perché vi scrivo proprio in qualità di sindaco e di conseguenza di autorità sanitaria locale.

Lo faccio per raccontarvi del perché, io e altri amministratori, ci troviamo in “quarantena volontaria” e lo faccio per rendervi partecipi del fatto che io intenda, presso le sedi opportune, “denunciare” con forza che non è degno di una Stato moderno, dinamico e sviluppato un sistema di processamento dei tamponi molecolari il cui esito richiede, almeno in provincia di Nuoro, oltre tre giorni, ultimamente quattro e finanche cinque o sei.

Ma le istituzioni, nazionali e regionali, ​ credono davvero di poter arginare una pandemia in questo modo?
Crediamo davvero che una nazione possa permettersi intere famiglie e “contatti stretti” in quarantena in attesa dell’esito di un tampone che assomiglia sempre più all’opera di ​ Samuel Beckett “Aspettando Godot”?

Il lavoro degli operatori sanitari dell’USCA di Bari Sardo è encomiabile, per abnegazione e professionalità. Ma se a processare i tamponi molecolari è solo “Nuoro”” con l’enorme carico di lavoro che grava su un laboratorio che deve accogliere e processare tutti i tamponi della provincia il “contact tracing” non puo funzionare. E infatti non funziona.

Anche il personale del laboratorio di Nuoro fa ciò che è umanamente possibile fare, ma per i miracoli si sta attrezzando. L’unica strategia  – si sono avuti sei mesi per perseguirla – sarebbe stata quella di dotare di “estrattori”, “sequenziatori” e “amplificatori”, indispensabili per questo tipo di analisi, i laboratori pubblici – può Lanusei non essere messo in condizione di processare i “tamponi ogliastrini”? – e dotarli del personale sufficiente a farli marciare h24.​ Sarebbe stato avveduto coinvolgere, ovviamente, ​i laboratori privati e le cliniche private. Anche incentivandoli economicamente oltre ogni ragionevole parametro. I costi economici, sociali e sanitari​ di queste mancate iniziative saranno cento volte più elevati. Ora è tardi per pensare a “estrattori”, “sequenziatori” e  “amplificatori”,​ ma almeno la strategia del tracciamento con i tamponi rapidi dev’essere approntatala nel minor tempo possibile e coordinata da ATS.​ Quanto è utile la strategia dei tamponi rapidi, pur con i loro limiti e le loro criticità?

Cito, a questo proposito, l’episodio empirico di questi ultimi giorni che la comunità jerzese conosce benissimo: sette giorni fa, domenica pomeriggio, ​ una dipendente comunale mi comunica di avere un po’ di raffreddore, qualche linea di febbre, un “pizzico” di mal di gola. Le chiedo di rapportarsi​ col proprio medico di famiglia e di astenersi dal lavoro nella giornata di lunedì. Già il giorno dopo, lunedì sera, vi era una totale assenza di sintomi febbrili. Ma per il principio di massima precauzione conveniamo che è opportuno astenersi dal lavoro anche il martedì. Martedì mattina anche i sintomi da raffreddamento sono residuali, la dipendente manifesta la volontà di rientrare al lavoro – – il carico di lavoro è altissimo, le scadenze varie incombono e la dipendente, nel caso specifico, è particolarmente ligia al dovere -, ma… c’è un ma! Mi accenna di qualche indolenzimento che la lascia perplessa.
Mi viene un’idea:​ so per certo che la Clinica Tommasini è scrupolosissima nell’osservazione dei protocolli. Nei pre-ricoveri utilizzano i tamponi antigenici, ​i cosiddetti “tamponi rapidi”. Solo a seguito dell’esecuzione di quel tampone antigenico il paziente ha accesso alla Clinica Tommasini per un ricovero, fosse anch’esso in “day hospital”. Finora ogni positività da loro riscontrata è stata confermata dal successivo tampone molecolare.
Chiamo, quindi, ​i vertici della clinica – che non smetterò mai di ringraziare abbastanza – e chiedo l’immensa cortesia – conoscendo la scarsità del numero di tamponi rapidi a loro disposizione – che venga eseguito, per l’appunto, un tampone rapido alla dipendente comunale.

A Jerzu lo sapete tutti perché l’abbiamo comunicato subito su questa pagina: il tampone rapido è risultato positivo!
A quel punto, senza indugiare un attimo, chiedo un’ulteriore cortesia ai vertici della Clinica Tommasini : eseguire altri cinque tamponi rapidi su quelli che ho ritenuto essere i contatti stretti, riflettendo su una riunione – pur tenutasi in ossequio a tutte le precauzioni- ​del giovedì precedente.
A seguito di questo ulteriore tracciamento è risultato positivo un componente della Giunta mentre il sottoscritto, due consiglieri comunali e un dipendente comunale sono risultati negativi.
Il componente della Giunta era, eccezion fatta per un po’ di “naso che cola”, di fatto asintomatico.
Cosa sarebbe accaduto se queste due persone non fossero state individuate dal tampone rapido come soggetti positivi?
Ovviamente la negatività emersa non esimeva, e non esime ancora, me, i due consiglieri comunali e l’altro dipendente comunale dall’osservare la quarantena volontaria. Chi mi ha visto ieri transitare in auto per la via principale sappia che andavo o rientravo dopo aver eseguito il tampone molecolare presso l’USCA di Bari Sardo. E questo vale anche per i due consiglieri comunali.
La mia e la loro​ quarantena, pur in assenza di qualsiasi sintomo, proseguirà sino ad esito negativo del tampone molecolare. Come d’altronde è sacrosanto che sia. Prosegue anche la quarantena della dipendente comunale e del componente la Giunta (che hanno eseguito il tampone oramai da più di quattro giorni e sono ancora in attesa dell’esito. Sic!) e dei loro stretti contatti familiari.
Il messaggio che vorrei passasse è che le persone che avvertono i sintomi tipici della stagione autunnale ed invernale, sintomi parainfluenzali, sindromi da raffreddamento, si devono rapportare ​immediatamente con il proprio medico di famiglia.

Lo facciano con scrupolo, usino il massimo della prudenza, non rientrino a cuor leggero alle proprie attività.
La garanzia che posso dare ai miei concittadini è che l’amministrazione comunale opera, come testimonia questa vicenda, ​con il massimo scrupolo e la massima trasparenza.
Ribadisco che tutto ciò che è vero, reale e attendibile lo leggerete su questa pagina.
Il resto è chiacchiericcio. Inutile e dannoso.
Allo stato attuale Jerzu conta 2 casi positivi più le due positività al test antigenico. I primi due sono in attesa dell’esito dei tamponi che dovrebbe sancire l’avvenuta negativizzazione.​ E anche qui ho la certezza che del tampone eseguito martedì non sia ancora arrivato l’esito. Ribadisco, non sono tempi sostenibili.

I tempi di esecuzione e di processamento dei tamponi molecolari non sono assolutamente adeguati ad affrontare un emergenza pandemica di questa portata. E questo nonostante lo sforzo straordinario del personale medico e infermieristico.

Vi terremo aggiornati sugli sviluppi dell’iniziativa che ci vede impegnati nel reperimento sul mercato di un numero massiccio di “tamponi rapidi”.​ Non è semplice ma ce la stiamo mettendo tutta. E porteremo a casa il risultato.
Le modalità di somministrazione di questi test non è argomento all’ordine del giorno. Se tutto si concluderà con successo verrete edotti tempestivamente del come si intenderà procedere. ​ E ringrazio qui, sin da ora, tutti i medici e le infermiere che mi hanno segnalato la loro disponibilità ad operare nell’eventuale somministrazione sia di massa, sia mirata, dei tamponi rapidi.

Non recrimino sul fatto che non spetterebbe al comune, utilizzando risorse proprie, fare il possibile e l’impossibile per reperire sul mercato i test antigenici che in questo momento fa fatica a reperire chi per professione gestisce le cliniche e i laboratori. Pubblici e privati.
Non recrimino perché siamo in guerra, ma, spero per il futuro, non la si pretenda di fare con “otto milioni di baionette”

La istituzioni preposte devono capire che ciò che contraddistingue una classe dirigente avveduta e che guarda “oltre” è la capacità di leggere con anticipo i processi, gli scenari e le evoluzioni possibili. La sensazione purtroppo è che si navighi a vista col rischio concreto di naufragare.
Ma davvero , ribadisco, ​ non è il momento di recriminare. Ognuno in relazione alla propria responsabilità ​ faccia il proprio dovere con scienza e coscienza, buttando il cuore oltre l’ostacolo.

I cittadini facciano altrettanto : osservino ossessivamente le prescrizioni sull’uso corretto della mascherina, il distanziamento sociale,​ segnalino al proprio medico di famiglia qualsiasi sfumatura riguardante il loro stato di salute, sorvolino sulle chiacchiere, ​ ed osservino scrupolosamente qualsiasi protocollo venga loro imposto.
Abbiamo davanti una sfida difficile, che durerà ragionevolmente ancora sei mesi. Il Governo si accinge ad ulteriori limitazioni e ulteriori misure restrittive. Spero con forza che si dia sostegno concreto a chi è destinato a subire con maggior ​ vigore l’impatto economico e sociale delle prossime inevitabili restrizioni.

Gli jerzesi sappiano invece che troveranno sempre, tanto più nei prossimi difficili mesi, l’istituzione da sempre più vicina a cittadini: il Comune.”

Exit mobile version