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Nuovo Dpcm, la stretta sulle palestre. L’istruttore Mariano Rubiu: “Il problema non sono i centri sportivi, guardate gli studenti ammassati nei pullman”

Il Dpcm approvato il 18 ottobre ha lasciato aperte le palestre previa, però,  una settimana di controlli per verificare che si siano adeguati alle prescrizioni di sicurezza anti Covid-19, pena la chiusura del settore. Le linee guida prevedono tutte le azioni da fare prima dell’apertura, nel periodo di attività e dopo la chiusura delle strutture e particolare attenzione viene dedicata a presenze e ingressi, preparazione e informazione e prevenzione e protezione.

La stretta sul mondo dello sport operata ancora una volta dal Governo nel fronteggiare l’emergenza sanitaria in corso, ha lasciato perplessi gli attori della scena sportiva delle varie zone d’Italia. Anche i professionisti del settore in Ogliastra non hanno mancato di esprimere la propria divergenza rispetto a queste decisioni, specialmente dopo aver osservato con attenzione lo scenario creato sulle misure anti-Covid in toto.

Esempio ne è Mariano Rubiu, istruttore di lungo corso dell’ASD Kinesis di Tortolì. Pubblichiamo integralmente una sua riflessione su questo aspetto.

«Il 25 maggio hanno riaperto le palestre. Sino al 15 di settembre sono trascorsi oltre tre mesi con contagi sotto controllo –  afferma Rubiu – Dal 15 settembre, con la riapertura delle scuole e il relativo trasporto  degli studenti, la situazione è peggiorata. E non di poco. I ragazzi purtroppo, sui mezzi di trasporto, viaggiano ammassati e senza possibilità di distanziamento. E l’impennata dei contagi si può legare anche a questa incresciosa situazione. Perchè, quindi, dinnanzi a questi dati dovrei credere che il problema siano i centri sportivi? Perché non si è proceduto ad organizzare un efficace sistema di trasporto per gli studenti in maniera da garantire la sicurezza sanitaria?».

«In palestra si misura la temperatura ad ogni utente, nei pullman chi la misura? In palestra ci si cambia le scarpe all’ingresso, nei pullman non mi pare. In palestra si sanifica ogni attrezzi dopo l’utilizzo, nei pullman non mi risulta che i sedili vengano sanificati dopo l’utilizzo. In palestra si controlla che venga utilizzata la mascherina nei locali in cui è obbligatoria ma siamo certi che nei sedili posteriori dei pullman i ragazzi rispettino l’obbligo? In palestra si è adottato un protocollo per eliminare gli assembramenti, mentre i ragazzi che scendono dai pullman tutti pressoché allo stesso orario e nello stesso posto creano, senza averne colpa, grandi assembramenti. La colpa quindi è delle palestre?» conclude l’istruttore.