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Gairo, risolta la questione del distributore di carburante

Immagine del paese di Gairo.

Una buona notizia arriva da Gairo, dove si è risolta l’annosa questione che riguardava l’impianto di carburante presente nel paese.

Finalmente la prossima Amministrazione comunale potrà predisporre l’affidamento del distributore di carburante, rispondendo ad un servizio utile per i cittadini gairesi.

Questo potrà avvenire in seguito alla predisposizione di un bando pubblico per l’assegnazione dell’impianto per un periodo di 20 anni.

Una questione lunga, quella che riguarda il distributore di  idrocarburati di Gairo. Dagli anni ’80 – quando fu  realizzato l’impianto – l’assegnazione avveniva con la società petrolifera IP che con apposita convenzione cedeva, in comodato d’uso gratuito, le attrezzature al Comune, il quale con apposito bando individuava un gestore che poteva vendere i prodotti marchio.

Ma con l’ordinanza n. 15 del 29.03.2017 del sindaco Franco Piras, era stata disposta la chiusura dell’impianto di distribuzione carburanti per via delle numerose irregolarità in esso presenti.

Erano state segnalate sia dal responsabile dell’Ufficio tecnico sia dallo stesso gestore le varie criticità in materia di: certificazione relative alla regolarità dell’impianto elettrico, certificazione efficienza recupero vapori, autorizzazioni allo scarico (ex D. Lgs 156/06), mancato adeguamento dell’impianto e da circa 10 anni mancanza delle verifiche dell’impianto e messa a terra.

Da allora è iniziata l’impegno dell’Amministrazione comunale per cercare di adeguare l’impianto alle norme vigenti e riattivare l’erogazione del servizio, avvenuto nel mese di ottobre dello stesso anno.

Nell’aprile del 2018, benché ripristinate le condizioni minime di sicurezza, il gestore comunicava la sospensione del servizio con restituzione dell’impianto al comune gairese.

Da quel momento sono iniziate le interlocuzioni tra Amministrazione e la società petrolifera per trovare un accordo per la definitiva cessione dell’impianto al comune.

Nonostante ci fosse l’interesse di far aprire rapidamente l’impianto, la questione non trovava una soluzione e un accordo tra le parti.  L’Amministrazione comunale allora ha dato mandato ad un legale per tutelare gli interessi della comunità.

Dall’esame delle carte è emerso che da decenni, le attrezzature che si pensava fossero della IP, sarebbero risultate invece di proprietà comunale.

Dopo una prima diffida – rimasta inascoltata – è stata emessa un’ordinanza con la quale si intimava alla medesima IP di rimuovere entro il termine di 10 giorni alcune attrezzature, quali insegne pubblicitarie e poco altro, dal suolo comunale.

In caso contrario vi avrebbe provveduto il comune stesso, onde permettere all’Ente Pubblico di attuare le procedure per la ristrutturazione ed affidamento a terzi dell’impianto.

Rimanendo tale richiesta inascoltata, qualche giorno fa, è stata data esecuzione all’ordinanza con la rimozione di alcune attrezzature.

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