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Villagrande calcio, domenica ritorna in campo. Ma la presidentessa Dessì si interroga: «Non sarebbe giusto fermare il campionato?»

Filomena Dessì, presidentessa Villagrande Calcio.

Ph: Filomena Dessì, presidentessa ASD Polisportiva Villagrande

Buone notizie per il Villagrande Calcio, che questa domenica potrà scendere di nuovo in campo, dopo la sospensione della gara dell’ultima giornata.

La dirigenza ogliastrina aveva chiesto e ottenuto dalla Federazione, il rinvio della gara di campionato della scorsa giornata contro il Bari Sardo, valevole per la terza giornata del Girone A di Prima Categoria.

La richiesta era dovuta all’esigenza di tutelare la salute dei propri tesserati e avversari, in quanto due giocatori della squadra erano venuti a contatto con alcune persone risultate positive al Covid-19.

I due calciatori sottoposti al test del tampone, hanno ricevuto nei giorni scorsi l’esito negativo al coronavirus e quindi l’allarme è rientrato.

«Siamo felici per i nostri due ragazzi – afferma la presidentessa Filomena Dessì – e speriamo che il virus risparmi il più a lungo possibile Villagrande.»

Spiega Dessì: «Noi stiamo facendo di tutto per seguire alla lettera il protocollo anti Covid-19, durante le partite di calcio e gli allenamenti, per salvaguardare la salute di tutti. Lunedì abbiamo fatto una riunione tra dirigenti e calciatori, per migliorare se possibile tutti i nostri comportamenti.»

La presidentessa è realista però sull’aumento dei casi di positività nell’Isola: «La situazione è preoccupante, pertanto bisogna chiedersi se non sia giusto sospendere il campionato. Il nostro Girone è composto da squadre ogliastrine, del cagliaritano e del sarcidano. Non si rischia una diffusione del Covid-19, da una zona all’altra con un calciatore positivo? Ricordo a tutti che il calcio è uno sport di contatto.»

Afferma la dirigente: «Il protocollo messo a punto nei mesi scorsi, non è attualmente difficilmente dalle società dilettantistiche, innanzitutto per le strutture. Inoltre i tesserati sono studenti o lavoratori, che non giocano a calcio per professione. Oltre al rischio della salute per loro e i propri familiari, ci sarebbero ripercussioni in campo lavorativo o scolastico, in caso di positività al virus.»

Conclude Filomena: «Sarebbe il caso che la LND iniziasse a riflettere seriamente sulla sospensione della stagione calcistica dilettantistica in corso. La salute viene prima di tutto, e penso sia venuto il momento di prendere delle decisioni per salvaguardarla

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