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Speciale Elezioni. Ilbono, intervista al candidato sindaco Rocco Cerina

Rocco Cerina, classe 1992, laureato in economia e specializzato in economia manageriale e futuro commercialista, si è candidato alle imminenti elezioni comunali con la Lista “Per un futuro migliore”.

Conosciamolo meglio.

 

 

Partiamo dalla sua scelta di scendere in campo e candidarsi. Che cosa pensa di poter offrire alla sua comunità, nel caso in cui venisse eletto Sindaco?

Credo che la domanda più appropriata debba essere “cosa pensate di poter offrire alla comunità, nel caso in cui veniste eletti?”. Noi abbiamo elaborato un progetto di lavoro sulle basi di obiettivi condivisi, trascurando le ambizioni personali. Siamo un gruppo di persone che vorrebbe poter avere l’occasione di porsi a disposizione della comunità, per poter programmare e soprattutto concretizzare dei programmi di sviluppo e rinnovamento per il paese.

Vorremmo poter offrire le nostre competenze, l’entusiasmo che ci contraddistingue, l’attenzione e l’ascolto per le differenti necessità, ma soprattutto vorremmo poter proporre un comune obiettivo di crescita rivolto a un futuro migliore per la nostra comunità.

Il nostro programma amministrativo spazia dalla riqualificazione urbana alla scuola, dalle associazioni ai programmi di invecchiamento attivo per gli anziani, dai servizi di welfare sociale ad un piano energetico sostenibile. Da parte nostra c’è la visione per un rinnovamento del paese ed abbiamo le carte in regola per poterlo fare.

 

Se dovesse vincere le elezioni quale sarà la priorità nella sua agenda politica?

Sarebbe senz’altro necessario avviare dei processi di potenziamento dei servizi rivolti al sociale. Pensiamo che un passo fondamentale per poter intraprendere questo percorso sia quello di procedere con l’accreditamento per i progetti del servizio civile nazionale. Si tratterebbe di un’opportunità in grado di offrire ai giovani un approccio diretto con il mondo del lavoro, costruendo così una rete di relazioni e servizi. L’idea è che tramite l’attivazione di diversi progetti sociali si possano soddisfare anche numerose necessità della comunità. Insomma, creeremo un rapporto win-win tra ragazzi e popolazione. 

L’agire politico prioritario sarebbe rivolto anche al sistema dell’istruzione, tentando di stabilire un filo di comunicazione diretta con le scuole e offrendo dei servizi a supporto della formazione delle nostre giovani menti (un esempio è il servizio del dopo scuola).

Ci piacerebbe rivolgere altrettante attenzioni anche alla delicata tematica del decoro urbano. Vorremmo poter avviare dei progetti per una corretta manutenzione e gestione degli spazi pubblici comuni, ad esempio concentrando alcuni investimenti in necessarie opere di pulizia delle strade urbane.

 

 

Qual è la vocazione di Ilbono? In cosa consisterà la sua azione amministrativa per sviluppare questo settore? Ha dei progetti?

Il Comune di Ilbono può vantare la presenza di differenti settori che negli anni si son contraddistinti per la loro importanza nel comparto socio-produttivo. Non potremmo pensare di elaborare validi programmi amministrativi senza tenere in forte considerazione la valenza agro-pastorale del nostro territorio. Agricoltura e pastorizia erano un tempo attività trainanti dell’economia paesana; oggi le abitudini sono cambiate e il comparto agricolo tende a ridimensionarsi nel tempo, rischiando di andare in contro a una celere scomparsa. Vorremmo dunque promuovere una rinascita dell’agro che riteniamo possibile soprattutto grazie a opere di sensibilizzazione (programmi PAC e PSR) e di incentivazione alla nascita di nuove imprese agricole occupate nella coltivazione e nel pascolo.

Al contempo sarebbe nostra intenzione sostenere le attività degli artigiani, dei commercianti e delle imprese che per essere competitive necessiterebbero ad esempio di infrastrutture adeguate in grado di consentire manovre agili e sicure o di una maggiore accessibilità alla moderna tecnologia internet (la fibra ottica).

L’altra tematica sulla quale vorremmo poterci concentrare comprende la storia e la cultura del nostro territorio. Il Comune di Ilbono ricade in un’importante area archeologica, ricca di testimonianze materiali delle antiche civiltà. Nel vasto territorio comunale sono presenti più di 12 nuraghi e altri numerosi monumenti archeologici che non possono godere di una corretta fruizione. Vorremmo potenziare il progetto attualmente in essere, che ci permette di tutelare e valorizzare il sito archeologico di Scerì, e dare in seguito luogo a nuovi percorsi rurali a loro volta inseriti in una rete più grande in grado di coinvolgere i comuni limitrofi.

Si tratta di potenzialità di cui il Comune ha sempre potuto far vanto e che non ha mai sfruttato; è nostra intenzione implementare questi settori e accompagnarli verso un processo di crescita. 

 

I dati sull’emigrazione dalla Sardegna sono drammatici. Anche l’Ogliastra e Ilbono non sono immuni da questo problema, quali politiche intende adottare per cercare di porre un freno a questa fuga (specialmente di giovani)?

Purtroppo non esistono politiche comunali che, avulse da una cornice ben più ampia, possano contrastare con rapidità ed efficacia questo fenomeno. Le aree interne soffrono principalmente la lontananza dai principali servizi abitativi e territoriali; questo le rende poco attrattive. La condizione di lontananza è fortemente e intrinsecamente legata alla qualità delle infrastrutture, di cui il nostro territorio è deficitario. Abbiamo bisogno di una politica attenta e rivolta all’elaborazione di azioni da intraprendersi per un miglioramento delle infrastrutture (si pensi alla S.S. 198) e al contempo dell’accessibilità agli altri servizi fondamentali, quali la salute e l’istruzione.

Immagino insomma che per un problema di così vasta entità, in Ogliastra siano necessarie delle strategie di lavoro sinergico tra i diversi Comuni. Un aspetto su cui vorremmo poter agire nel nostro piccolo è legato al miglioramento delle tecnologie che, soprattutto negli ultimi tempi, ci consentono di svolgere attività lavorative a distanza. La dematerializzazione di alcuni lavori dovrebbe essere vista come un’opportunità per la nostra isola; in fondo un famoso cantautore diceva che la vita migliore che uno potesse augurarsi fosse proprio in Sardegna.

 

Pianificazione territoriale: quali saranno gli interventi che apporterete per migliorare il territorio? Ci può illustrare le opere e lavori urbanistici che propone di portare avanti con la sua lista?

La riqualificazione urbana è uno dei capisaldi del nostro programma politico. Abbiamo intenzione di individuare nuovi spazi pubblici nei quali poter soddisfare le richieste di maggiori servizi abitativi (ad esempio parcheggi) e luoghi di incontro (piazze). Il tessuto urbano è ormai ricco di abitazioni fatiscenti, aree completamente abbandonate e disabitate che rendono l’ambiente urbano di bassa qualità. Vorremmo poter incentivare la riqualificazione di questi comparti, focalizzando l’interesse soprattutto nel centro storico, promuovendo una migliore vivibilità in grado di rendere appetibile l’insediamento di nuovi nuclei familiari (anche in riferimento alla domanda precedente).  

Una particolare attenzione sarebbe rivolta alla riqualificazione di alcuni punti focali del paese, nello specifico delle aree di ingresso al paese. Riteniamo infatti sia indispensabile trasmettere una sensazione di ordine e decoro urbano sia per i visitatori ma anche per gli stessi cittadini.  

Vorremmo inoltre predisporre un piano di efficientamento energetico dell’illuminazione pubblica. La tutela ambientale è un aspetto importantissimo e vorremmo poter contribuire grazie a comportamenti virtuosi nell’ottica del risparmio energetico. Attraverso questa azione prevediamo di poter riuscire nel doppio intento di rendere più sostenibili i consumi di energia con lampade a Led dotate di pannelli fotovoltaici e, al contempo, di rivisitare e uniformare gli stili dei lampioni presenti nel centro abitato. 

 

Conosciamo le problematiche che sta attraversando la Sanità ogliastrina. Il suo pensiero in merito? A livello comunale cosa propone per i servizi sanitari?

Siamo stati spesso abituati alla politica dei numeri. Io credo che le scelte vadano fatte sulle persone e non sull’economicità di una scelta. Lo Stato centrale, le Regioni, le Province ed i Comuni non sono aziende e non devono essere trattate in quanto tali.

Richiamo all’attenzione la quarta domanda che mi è stata posta, per evidenziare come i servizi alla salute siano fondamentali e le decisioni residenziali si orientino anche e soprattutto sulla base di queste possibilità. Le azioni sulla sanità devono essere perseguite per i cittadini che vivono quotidianamente nel territorio; abbiamo bisogno di un ospedale di qualità e sono necessari ingenti investimenti che vadano oltre la logica dei freddi numeri per sposare invece un approccio legato alle persone che vivono nei territori oggetto di discussione. 

C’è di più. Noi non abbiamo infrastrutture viarie che ci consentono di raggiungere altri presidi ospedalieri in tempi rapidi e sicuri. Abbiamo quindi la necessità di avere un presidio funzionante ed eccellente (come lo è sempre stato).

 

Il suo punto di vista sull’emergenza COVID-19.

È sicuramente una fase storica che non ci saremmo mai aspettati di vivere. Qualcuno ipotizzava che il nostro DNA, quello ogliastrino, fosse immune al COVID-19 ma le vicende che si susseguono ci aprono gli occhi su una realtà diversa, più spaventosa e difficile da accettare. Le nostre vite e le nostre abitudini sono cambiate a causa di un virus altamente insidioso che provoca forti ripercussioni anche nel sociale. Servirà sicuramente un enorme senso di responsabilità per poter affrontare l’emergenza sanitaria; saranno necessari comportamenti idonei a non accentuare e aggravare il trend di contagio. Per quanto infatti siano stati fatti numerosi sacrifici, non possiamo ritenerci immuni e soprattutto lontani dal pericolo. 

Amministrare un paese in un simile momento sarà molto complicato poiché è fondamentale ridurre al minimo le possibilità di contagio ma al contempo non si potrà prescindere dal dover ricercare un equilibrio con la salute psico-fisica e il benessere sociale.

 

L’importanza delle Associazioni. Quale sarà il rapporto tra Comune e queste realtà territoriali? Quali azioni amministrative porterete avanti per incentivare e rilanciare lo sport? Sulle esigenze del mondo giovanile?

Nel nostro programma abbiamo posto un’enfasi particolare al sostegno alle associazioni, che riteniamo essere infatti di vitale importanza per la vita del nostro piccolo paese. Sono tanti gli associazionisti che investono il loro tempo nella crescita sociale della comunità, ciascuno offrendo il proprio impegno in merito a determinate tematiche o interessi, tutti meritevoli di tutela.

Abbiamo un gruppo sportivo di cui siamo molto orgogliosi. La buona gestione dei diversi settori, come quello giovanile, con relativo apprendimento di importanti valori (come il gioco di squadra, il rispetto per i compagni, la lealtà, etc.), ci conduce a pensare quanto sia importante sostenere tali iniziative.  

Siamo altrettanto fieri dell’impegno profuso dai gruppi che lavorano con passione sulle tradizioni folcloristiche, sulla scoperta del territorio e la sua valorizzazione, sulle specialità enogastronomiche: sarebbe un piacere poter collaborare e supportare le numerose tipologie di iniziative in grado di promuovere il nostro paese.

La nostra azione amministrativa sarà particolarmente incentrata sul supporto ai giovani, sia tramite associazionismo che in diversi contesti. Vorremmo poter essere presenti nelle differenti fasi di emancipazione lavorativa, a partire dallo studio, alla crescita professionale e fino al mondo lavorativo. Ciascun giovane è importante per la crescita collettiva della comunità e noi vorremmo poter rispondere e soddisfare le differenti necessità. 

 

Chiudiamo con un’ultima domanda. La corsa elettorale sarà a due, cosa ne pensa del suo avversario e della sua proposta politica? 

Entrambi abbiamo avuto modo di avventurarci nel sistema amministrativo ma sicuramente affrontiamo la sfida elettorale da due posizioni differenti. Il mio “avversario”, nonché concittadino, ha avuto l’onore di intraprendere la carriera da sindaco già 25 anni fa e questo aspetto vien spesso posto in contrasto con la mia giovane età.  In realtà posso affermare con serenità di non sentire i miei 28 anni come una condizione di svantaggio, anzi; credo infatti che il mio percorso di studi universitari e l’aver fatto esperienza nella Pubblica Amministrazione in tempi recenti, mi offra la possibilità di conoscere e di padroneggiare le attuali modalità di gestione e amministrazione di un ente locale. Ma il nostro autentico punto di forza è rappresentato dal gruppo, dalla squadra, perché questa partita non si gioca da soli e la si vince insieme, come assieme pensiamo di amministrare.

Inquadro l’arte del fare politica come un servizio rivolto alla comunità e non come uno strumento a mio servizio. Forse anche per questo ritengo inopportuno dovermi sbilanciare, durante un così coinvolgente confronto elettorale sul mio avversario politico con cui non ho in passato individuato affinità politica. 

 

 

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