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L’ogliastrina Maena Delrio trionfa al contest di Edizioni Archeoares con il racconto “Beatrice Cubello”

Sono stati proclamati i vincitori del contest promosso da Edizioni Archeoares durante il lockdown. Tra coloro che sono stati selezionati tra i migliori, troviamo anche la scrittrice ogliastrina Maena Delrio con il racconto “Beatrice Cubello”.

«Ho saputo dell’esistenza di questo contest a tema storico promosso da Edizioni Archeoares durante il lockdown – spiega Maena, che vedrà il suo racconto pubblicato – Una cara amica mi aveva consigliato un libro su Violante Carroz e sul castello di Quirra, e a entrambe aveva incuriosito la figura di Beatrice Cubello, che veniva appena citata, più che altro per la triste leggenda che riguardava la sua morte. Ci eravamo talmente appassionate alla sua vicenda, che avevamo addirittura fatto delle ricerche sul web per capire se ci fosse qualcosa di vero nella sua storia. Per questo motivo, quando ho saputo del concorso, insieme alla mia amica Monica abbiamo pensato che sarebbe stato bello raccontarla, affinché non finisse completamente nell’oblio».

«Non è stato semplice, perché non disponevamo di grandi nozioni, e le nostre ricerche sono state esclusivamente sul web e sui gruppi di appassionati del medioevo in Sardegna. Inoltre Beatrice in alcune testimonianze scritte veniva chiamata Benedetta, e nel tempo i nomi delle due sorelle si erano fusi assieme, anche perché a quei tempi anche nei documenti ufficiali le figlie femmine venivano segnate con l’iniziale puntata. Inoltre è probabile che si cercò di cancellarne anche il ricordo, considerato che la donna venne accusata di essere stata disonorata e che la sua fine fu un grave affronto per suo padre. Mi sono divertita tantissimo a improvvisarmi “ricercatrice”».

«La scrittura poi è stato un vero balsamo per l’anima, una nicchia sicura e comoda dove ho potuto ritrovare me stessa durante la lunga quarantena, considerato che non potevo nemmeno correre(e tu probabilmente immagini quanto possa essermi pesato). Quindi questo concorso è stato una vera boccata d’ossigeno. Considerato che non sono propriamente una scrittrice di romanzi storici, non credevo che la mia Beatrice avrebbe avuto l’onore di un posto nell’antologia. Mi rende più orgogliosa l’aver potuto scrivere della mia(nostra) terra, con la quale sento un legame fortissimo, e che questo sia stato apprezzato. E spero davvero di aver restituito la dignità a questa donna dimenticata. Quindi, per questo motivo, la vittoria vale doppio».

 

 

 

 

 

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