ogliastra.vistanet.it

Vandali in azione a Gairo Vecchio: diversi disegni appaiono sulle mura del paese fantasma

Gairo Vecchio deturpato da vandali.

Uno dei disegni che hanno imbrattato le mura di Gairo vecchio.

«Qualcuno si sta divertendo ad imbrattare le mura del vecchio borgo, realizzando diversi disegni, e altri ancora stanno emulando questi gesti.»

Queste le parole, cariche di disapprovazione, dopo i disegni apparsi nell’antico paese, del sindaco di Gairo Franco Piras, che aggiunge: «Stanno mettendo a rischio la propria incolumità personale, in quanto parte di Gairo Vecchio è interdetta all’accesso, oltre ad incorrere in un reato ben preciso, previsto dal Codice Penale.»

Il vecchio borgo, abbandonato dopo la terribile alluvione dell’ottobre del 1951, è un luogo sacro per la memoria dei gairesi e da decenni vi si stanno attuando politiche di recupero.

«Noi non possiamo accettare questi episodi di mancanza di rispetto – afferma il primo cittadino – l’attuale amministrazione ha portato avanti progetti di recupero dell’antico paese, e così farà la prossima che sarà eletta.»

Da quanto si apprende, la brutta abitudine di disegnare sulle facciate delle case della più celebre “ghost town” dell’Isola avrebbe avuto inizio questa estate.

«Stiamo facendo gli accertamenti necessari – tuona Piras  – attraverso le indagini della polizia municipale, inoltre mi rammarico per come siano state violate le varie ordinanze, e non è stata rispettata la cartellonistica presente in loco.»

Dello stesso parere Bruna Chillotti, dell’Associazione “Gairo vecchio nel cuore”, che non risparmia parole di fuoco per i vandali che hanno imbrattato l’antico centro abitato ogliastrino.

«Sia come componenti dell’associazione, ma anche da semplice gairesi – dice Chillotti – ci siamo impegnati affinché a questo sito venga restituita la propria dignità.  Dai nostri nonni e genitori, attraverso i loro racconti, abbiamo appreso il vissuto e quanto sofferto in quel luogo. Abbiamo il dovere morale e l’onore,  di custodire e preservare quanto rimane dell’antico borgo. Quindi nel momento in cui arrivi chiunque a imbrattare le case di Gairo vecchio, penso sia un vero e proprio affronto personale.»

La gairese sottolinea anche un altro aspetto importante dell’antipatica vicenda: «Succede anche una cosa spiacevole, come quando si abbandona una busta di immondizia in un luogo, tutti si sentono liberi di poter realizzare disegni liberamente. Dobbiamo essere decisi a far comprendere che questo non deve più accadere.»

Chillotti ha in mente la strada da seguire per il futuro e spiega: «Siamo felicissimi quando vediamo delle persone che vengono a vedere l’antico borgo. Per ora non possiamo fare pagare un ticket perché è vietato in parte l’accesso, ma con la realizzazione di un canale di guardia a monte del vecchio paese, e la messa in sicurezza di alcune zone, si potrebbe attuare una gestione migliore. A tal proposito faccio un esempio: si potrebbe avere all’ingresso un info point per dare le giuste informazioni e raccomandazioni a coloro che vengono a visitare il nostro borgo.»

L’Associazione, nata nel settembre 2019, è stata frenata nel portare avanti i propri progetti dall’emergenza COVID-19, ma ha sempre avuto l’appoggio dell’amministrazione uscente, ed e pronta a collaborare con la prossima.

Nel frattempo il sodalizio gairese suggerisce qualche idea per scongiurare futuri deturpamenti dell’antico paese, spiega Chillotti: «Si potrebbe realizzare una bacheca sul posto, dove attaccare dei fogli con disegni o considerazioni dei visitatori, trasmettendo le emozioni provate nel visitare Gairo Vecchio. Magari anche posizionando delle tele lungo le vie del centro abitato.»

Insomma evitare quanto è avvenuto in questo ultimo periodo, dove addirittura uno dei “disegnatori” ha avuto anche la brillante idea di dedicarsi una via con tanto di firma.

«A Gairo vecchio – svela la gairese – le persone che hanno dovuto abbandonare il paese non hanno lasciato solo le proprie abitazioni, ma qualcosa di più importante: i rapporti di amicizia, di vicinato e tante altre cose intangibili che la comunità ha perso dopo che la popolazione si è trasferita in altre aree. Pertanto, non permetteremo a nessuno di mancare di rispetto al luogo delle nostre origini.»

 

Exit mobile version