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Oggi tutti a scuola. La toccante lettera del Sindaco di Jerzu agli studenti: «Con il pensiero sono con tutti voi»

Riportiamo integralmente la lettera del primo cittadino di Jerzu, Carlo Lai, agli studenti, tornati nelle aule oggi dopo l’incubo Covid-19.

 

«Carissime e carissimi bambine e bambini, ragazze e ragazzi, genitori, insegnanti, dirigente scolastico e personale della scuola tutto, dopo oltre sei mesi riaprono le scuole.​

Oggi riniziano le attività della “Scuola Materna”, riprendono le lezioni alle “Scuole Medie”, al Liceo e all’Istituto Tecnico Commerciale.

Domani toccherà alle “Scuole Elementari”.

Rivolgo un pensiero sincero e un augurio speciale a chi domani tornerà a varcare la soglia di ognuna di quelle aule che io considero “sacre”.

La scelta di chiudere le scuole dev’essere stata, per il Governo, sofferta come poche altre, ma si è rivelata, in quei drammatici mesi di marzo e aprile, opportuna e salvifica.

Ha provocato disagi inenarrabili alle famiglie e ha prodotto certamente dei danni che speriamo i nostri bimbi e i nostri ragazzi possano superare rapidamente.

Per le famiglie è stato complicato ancor di più quando sono riprese le varie attività lavorative e la scuola è rimasta chiusa, ma è stato importantissimo che la Scuola, anche sotto mentite spoglie, con tutti i limiti dell’esperienza digitale, non sia mai uscita dalla nostra vita quotidiana.

Da domani si torna a “far Scuola” come la Scuola dev’essere fatta: in presenza!

Sappiamo già che la riapertura, fisiologicamente, si porterà dietro un rischio di diffusione dei contagi. E allora saranno fondamentali le procedure, dalla misurazione della temperatura a casa prima di uscire, all’uso della mascherina, all’igienizzazione frequente delle mani. Saranno importanti le distanze, l’evitare in ogni modo gli assembramenti. Tutte queste cose non possono essere caricate solo sulle spalle degli insegnanti. Riusciremo a far rivivere la Scuola se tutti, nessuno escluso, farà la propria parte, a partire dagli studenti e dalle loro famiglie.

A me stesso promisi che mai avrei mancato di partecipare fisicamente e con indosso la fascia tricolore al debutto dei nostri bimbi e dei nostri ragazzi il primo giorno di scuola.

Oggi e domani non lo farò. Non lo farò perché gli ingressi scaglionati e, nel caso delle scuole elementari il doppio ingresso, impongono organizzazione, collaborazione, ordine, disciplina e celerità che sarebbero incompatibili con la mia presenza che in questa fase di rodaggio produrrebbe solo un ingombro.

Ma col pensiero, credetemi, sarò lì con tutti voi.

L’Amministrazione Comunale, i responsabili di servizio del Comune di Jerzu e tutte le sue risorse umane sono orgogliosi dell’impegno profuso per far sì che le sedi scolastiche fossero adattate alle nuove esigenze di distanziamento fisico imposto dalle prescrizioni.​

Non mi imbarazza dire che la Scuola e la sua riapertura, gli spazi ad essa destinati e la risoluzione delle criticità siano stati nelle ultime settimane un pensiero quasi ossessivo per me. Non smetterò mai di ringraziare per il supporto e l’aiuto concreto, tangibile, reale che ognuno degli amministratori (vice-sindaco, assessori e consiglieri) mi ha dato occupandosi efficacemente di questo e di tutti gli altri innumerevoli carichi di lavoro che gravano su un’amministrazione comunale.​ La dirigenza e il personale della Scuola hanno fatto il resto e credo che qui a Jerzu si sia scritta una bella pagina di collaborazione fra istituzioni.​

Come ebbi modo di ribadire un anno fa, proprio in occasione dell’avvio dell’anno scolastico, la Scuola riveste un ruolo strategico ed insostituibile. La Scuola favorisce e incentiva la conoscenza, l’apprendimento, il confronto. Sviluppa e dovrà sviluppare sempre più la coscienza civica oltre a far sì che un bimbo, un ragazzo diventino cittadini.

La Scuola è il nostro passaporto per il futuro.

I genitori ricordino quanto è vitale educare a casa i propri figli, ma la Scuola ricordi che è suo compito educarli a diventare cittadini e ad essere un giorno adulti indipendenti, intelligenti, dotati di spirito critico e capaci di imparare sempre, anche, e soprattutto, da adulti. Anche quando i banchi e le aule saranno un lontano ricordo.

In questo post, potrete vedere tre foto. Sono state scattate un anno fa. Ho voluto riproporle perché sono il mio auspicio di come, quando avremo vinto questa battaglia (e la vinceremo), sono sicuro torneremo ad essere ogni “primo giorno di scuola” nella nostra comunità.​

Oggi al suono meraviglioso di quella campanella io col pensiero sono con tutti voi, meravigliosi protagonisti di quel mondo meraviglioso che è la Scuola.»

 

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