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Accadde oggi. L’11 settembre 2018 il delitto del Lago Omodeo: Manuel Careddu ucciso barbaramente da alcuni coetanei

Sono passati due anni dal tragico giorno in cui Manuel Careddu, un ragazzo di Macomer, venne barbaramente ucciso sulle rive del lago Omodeo da un gruppo di coetanei.

Il gravissimo delitto ebbe una lucida e dettagliata regia, quella di Christian Fodde, secondo il Tribunale responsabile di aver pianificato l’uccisione di Manuel – per motivi futili, legati a un debito per droga  – e di averlo ucciso colpendolo con un piccone e poi con un badile.

Insieme a Fodde, altri ragazzi responsabili: Riccardo Carta, Matteo Satta, Giada Campus e Cosmin Nita. Ognuno dei giovani ha avuto un ruolo preciso nel delitto: avevano deciso di attirare Manuel in una trappola convincendolo a salire su un’auto per poi ucciderlo sulle sponde del lago “con una violenza inaudita” e sotterrarne il corpo.

Dopo il delitto, tornarono tranquillamente alla vita di tutti i giorni, convinti di averla fatta franca.

A tradirli, una microspia installata sulla macchina usata dai ragazzi per un’altra inchiesta, che ha rivelato l’agghiacciante verità.

I ragazzi si trovano in carcere, alcuni di loro hanno intrapreso un percorso rieducativo. Per la madre di Manuel, Fabiola, però non esiste pace.

 

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