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Leggende ogliastrine. La fattura alla cuoca del paese: quando l’invidia porta a grossi guai

Due giovani donne stavano impastando la farina per preparare il pane. Avevano già terminato il lavoro ed attendevano che la pasta lievitasse, quando si accorsero che mancava legna da ardere.  Si recarono nella vicina campagna per raccogliere una fascina di cisto.

Di ritorno a casa, una disse all’altra: “Ma guarda! Noi qui a portare frasche, mentre la cuocitrice se ne sta comodamente a letto. Quella, te lo dico io, si alzerà solo per infornare! Che ne dici di farle una fattura?”. L’altra acconsentì. Presero alcune foglie di asfodelo e fecero una pupattola verde. Poi staccarono delle spine da una pianta di fico d’India e con quelle cominciarono a trafiggere la pupattola ovunque. Infine, stanche del gioco, la gettarono in un cespuglio di lentisco e proseguirono il cammino verso casa. Quando giunsero in paese, videro un gruppetto di donne che confabulavano davanti alla casa della cuocitrice.

“Oggi il pane dovrete cuocerlo voi, la cuocitrice sta morendo“. Le due ragazze ci restarono malissimo e si guardarono con intesa. La più giovane chiese ad una delle anziane: “Ma cos’ha? Prima stava benissimo”. La vecchia rispose: “Ora non può muoversi, ha il corpo completamente coperto di vesciche. “Non sarà mica l’effetto della fattura che le abbiamo fatto in campagna?” si domandarono le sciocche ragazze.

Chiamarono così in disparte la vecchina e le raccontarono tutto. La donna le guardò severamente. “Andate subito a cercare la pupattola, voi l’avete fatta e voi dovete disfarla!”. Presto ritrovarono la bambola nel cespuglio dove l’avevano gettata poche ore prima. A mano a mano che toglievano le spine di asfodelo, alla cuocitrice, in paese, sparivano le bolle. Quando giunsero a casa, la donna non aveva più nulla. Completamente guarita, si era già messa davanti al forno, pronta a fare il proprio lavoro.

 

Leggenda tratta da “Leggende e racconti popolari della Sardegna” di Dolores Turchi, Newton Compton Editori. 

 

 

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