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Hospice Nuoro, Lapia (M5S) interviene in aula: “Basta ingiustizie per i pazienti oncologici”

 

 

«Ho voluto denunciare in aula cosa sta accadendo all’ospedale “Zonchello” di Nuoro dove, da quasi due anni, i familiari dei malati ricoverati nell’Hospice aspettano di poter usufruire della struttura della foresteria. I locali, ultimati e arredati soprattutto grazie ai contributi di tanti benefattori, erano destinati ad accogliere i familiari dei pazienti oncologici ma, per la solita incapacità della direzione della Assl  non vengono utilizzati a tale scopo». Così la deputata M5S, Mara Lapia che dopo la denuncia della presidente dell’associazione “Kairos insieme per l’Hospice”, Giuseppina Raggio, la quale ha chiamato  in causa la direttrice della Assl,  Grazia Cattina, ieri pomeriggio è intervenuta a Montecitorio in difesa dei diritti negati dei pazienti e dei loro familiari.

«Parte dei locali, già arredati dalla Kairos e pronti ad ospitare le persone che stanno accanto ai pazienti nel fine vita – ha dichiarato in aula la deputata Lapia nella dichiarazione di fine seduta – , sono stati arbitrariamente svuotati e dati in uso ai medici dell’USCA. Medici che dovrebbero utilizzare una stanza lontana da soggetti fragili quali sono i pazienti dell’Hospice e dai loro cari». La parlamentare M5S si è fatta  portavoce non solo dell’indignazione dell’associazione, che tempo addietro aveva proposto una convenzione i cui termini, secondo la direttrice,  andavano rivisti  ponendo le quote della manutenzione a carico dell’associazione con un costo insostenibile per un servizio offerto gratuitamente e con  spirito volontaristico, ma anche di tutti i familiari dei malati che beneficerebbero della struttura.

«Alla luce della mancata volontà della Assl nuorese di rendere disponibile la foresteria, considero inaccettabile che siano stati spesi tanti soldi. L’ATS Sardegna non può fare impresa facendo pagare il servizio di ospitalità a pazienti e familiari. E la direttrice non può difendersi adducendo come scusa il fatto che abbia sollecitato l’apertura della foresteria. Chi dovrebbe sollecitare se non sé stessa? I cittadini  – è stata la sua conclusione – non possono subire ulteriori ingiustizie».

 

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