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(FOTO) Seui, il centenario della Madonna del Carmelo in tempi di COVID-19

Seui, Festa della Madonna del Carmelo 2020.

Quest’anno a Seui si svolgerà solo il programma religioso  per onorare la Madonna del Carmelo, festività giunta al 100° anniversario. Niente festa civile, a causa delle misure di sicurezza anti COVID-19.

Tre giorni vissuti con emozione, dedicati ad una delle devozioni mariane tra le più antiche e amate dalla religione cristiana, risalente ai tempi dei profeti.

Solitamente la festa si svolge tra il centro abitato e la zona di Arcuerì, dove sorge la chiesa campestre dedicata alla Beata Vergine del Carmelo.

Infatti si inizia il venerdì sera con la tradizionale preparazione dei simulacri della Madonna del Carmelo e di Sant’Efisio, nel sagrato della parrocchia di Santa Maria Maddalena.

Il giorno successivo prima dell’alba, la partenza della processione dal paese verso la chiesa del Carmine ad Arcuerì, con le statue dei Santi trasportate su un antico cocchio trainato dai buoi.

Tra sabato e domenica, è la località campestre a fare da cornice ai festeggiamenti religiosi e civili, fino al rientro in tarda serata in processione a Seui con i festeggiamenti che terminano a tarda notte.

Da tempi lontani fino al 1919, i seuesi erano soliti recarsi in massa nel territorio di Elini per partecipare alla festa della Madonna del Carmelo. C’era chi raggiungeva il luogo in treno – si racconta che per l’occasione ne fossero messi due extra – in quanto la chiesa è posta nelle vicinanze della stazione ferroviaria di Arzana, molti altri devoti giungevano a piedi camminando un’intera notte.

Ma il 16 luglio di cento anni fa, tragici fatti cambiarono per sempre questa tradizione: una furibonda rissa fra seuesi, ilbonesi ed elinesi.

I motivi della disputa non sono certi, la versione prevalente racconta che tutto sia nato durante le danze, quando un uomo ubriaco importunò una donna durante un ballo.

A causa di questi scontri morì il seuese Francesco Deidda noto “Missoni”, un cantoniere delle ferrovie padre di tre bambini in tenera età e con una moglie incinta.

La morte di Deidda, avvenuta per una coltellata o per un’emorragia causata da un sasso che gli venne tirato in testa – sono diverse le versioni – scosse l’intera comunità di Seui. Da questo fatto iniziò a prendere forma l’idea di edificare una chiesa intitolata alla Madonna del Carmine nel territorio di Seui, istituendo una festa autonoma.

Così nel 1920 si iniziò a festeggiare la Madonna del Carmelo a Seui, l’iniziativa vide la partecipazione dell’intera comunità e quella di molti devoti provenienti dal vicino paese di Ussassai.

La chiesetta non era ancora terminata, ma era stato dato inizio a quella che sarebbe diventata la più grande festa religiosa del centro montano.

Per la prima edizione un carro a molle improvvisato, trainato dai buoi, portò i simulacri della Madonna del Carmelo e Sant’Efisio dall’abitato di Seui ad Arcuerì. La nottata l’avrebbero passata sotto le fronde dei lecci e nella serata successiva avrebbero fatto ritorno in processione al paese.

La statua di Sant’Efisio è presente sul carro, in quanto si decise che il secondo giorno della festa sarebbe stato dedicato al martire guerriero, per volontà del devoto reduce di Dogali Efisio Luigi Cannas, uno dei promotori. Nel 1939 sarebbe giunto il bellissimo cocchio fatto costruire dai seuesi emigrati a Palermo, ancora oggi in uso.

Quest’anno il parroco Don Joilson e il Comitato della Madonna del Carmelo, hanno deciso in comune accordo di non far svolgere nessuna processione. Purtroppo le misure anti COVID-19 non hanno lasciato alcuna altra scelta, e il simulacri sono stati trasportati in auto.

Nonostante tutto, la popolazione ha partecipato numerosa ed emozionata al programma religioso di questi giorni.

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