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I trapiantati di fegato nuoresi e ogliastrini costretti a spostarsi a Cagliari per le visite di controllo

Sarebbe già grave il fatto che non esista la possibilità di affettuare le visite di controllo vicino a casa per i trapiantati di fegato, ma adesso con l’emergenza pandemica la situazione è diventata davvero insostenibile. A chiedere l’inetrvento della Regione Maria Grazia Caligaris di Socialismo Diritti e Riforme

«E’ diventata improcrastinabile l’apertura di un ambulatorio per le cure dei circa 90 trapiantati di fegato del Nuorese e dell’Ogliastra nell’Ospedale “San Francesco” di Nuoro. Il Covid19 ha messo a dura prova i pazienti che aspettano invano dal 2017 di poter essere curati in prossimità della loro residenza. Appare paradossale e non degno di un Paese civile – afferma la Caligaris – non garantire la presenza di un Medico a Nuoro per consentire a uno dei due medici del Reparto di Medicina del “San Francesco” di effettuare un corso di formazione nel Centro Trapianti di Fegato dell’Ospedale “Brotzu” di Cagliari in modo da poter effettuare le indispensabili visite periodiche di controllo ai trapiantati».

«Com’è noto, il trapianto di fegato, aldilà dell’intervento in sé piuttosto delicato e lungo, richiede – sottolinea l’esponente di SDR– una particolare attenzione nei diversi momenti della preparazione e  dell’impianto. Superata la fase acuta, per tutto il resto della vita il trapiantato di fegato deve sottoporsi a controlli periodici. Si tratta di sottoporsi a delle valutazioni sulle condizioni generali del paziente e dell’organo trapiantato. Solo osservando rigide regole di comportamento e controlli sanitari periodici si può garantire infatti qualità alla vita di un trapiantato».

La Caligaris si rivolge al Governatore Solinas e all’Assessore alla Sanità Nieddu: «Non è difficile comprendere che i continui viaggi a Cagliari per sottoporsi in regime di Day Hospital agli esami clinici non favoriscono condizioni ideali per chi è immunodepresso. Il lungo periodo di lockdown ha portato alla sospensione delle visite di controllo nel Centro Trapianti del “Brotzu”, creando grave apprensione tra i pazienti e i loro familiari. Il progetto di aprire un servizio nel Nosocomio nuorese ha proprio lo scopo di contenere i disagi a persone fragili fisicamente e psicologicamente, talvolta anche con problemi economici in quanto non sempre risulta possibile effettuare viaggio e controllo in una sola giornata per l’assenza di collegamenti adeguati. Non si può del resto dimenticare che diverse persone devono affrontare viaggi di oltre 400 chilometri per le cure e non è raro che possano perfino aver perso il lavoro».

«Dispiace osservare che i diversi tentativi espletati dall’associazione trapiantati AITF Nuoro-Ogliastra per rendere la vita dei pazienti meno faticosa e dispendiosa siano caduti nel vuoto così come siano rimaste senza risposta le iniziative dei Consiglieri regionali. Appare ancora meno comprensibile non realizzare un progetto che non richiede una nuova assunzione ma soltanto un periodo di formazione per un medico. L’auspicio – conclude Caligaris – è che un intervento del Presidente Solinas e dell’assessore Nieddu possano dare una autentica svolta a una vicenda che dura da troppo tempo”.

Gli aderenti all’associazione trapiantati AITF Nuoro-Ogliastra hanno peraltro deciso di rivolgersi all’autorità giudiziaria per avere una risposta sui motivi che impediscono di vedere realizzato il loro progetto, approvato nel 2017 dall’allora assessore della Sanità Luigi Arru e dal Direttore Generale dell’ATS Fulvio Moirano.

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