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«Sono un artigiano digitale». La storia del falegname tortoliese 2.0 Stefano Heritier

Il falegname Stefano Heritier, divenuto famoso con i suoi video sul web.

Il tortoliese Stefano Heritier è riuscito a rivisitare l’antica e nobile professione del falegname, adeguandola ai tempi e mantenendo alta la qualità del suo lavoro.

Sono in centinaia di migliaia gli utenti che guardano i suoi video, nei vari canali social, dove dispensa consigli e mostra i processi lavorativi per realizzare diversi manufatti.

Una passione per il legno nata nei primi anni del duemila, come racconta l’ogliastrino classe ’77 : « Avevo poco più di vent’anni, la prima volta che ho lavorato in una falegnameria. Ma in seguito ho iniziato altre professioni, che mi hanno fatto abbandonare questo settore.»

Ma un decennio dopo Stefano ritrova la sua strada: « Nel 2012, ho partecipato ad un corso regionale. Qui ho conseguito la qualifica da falegname e subito dopo ho avviato la mia attività.»

Ben presto arriva la svolta, con una rivisitazione in chiave moderna della propria professione, grazie all’utilizzo della piattaforma web YOU TUBE .

«Un anno dopo l’apertura della mia azienda – spiega Heritier – ho deciso di realizzare dei video, con consigli utili per hobbisti del legno. Non sono mancate le difficoltà, perché partivo da zero e realizzare i primi è stato molto difficile. Poi sono migliorato con l’applicazione, acquisendo esperienza e competenza.»

Un’idea, nata dalla determinazione nel migliorarsi, racconta il falegname: «Andavo a cercare informazioni su YOU TUBE per lavorazioni particolari, e per acquisirle seguivo i falegnami americani e canadesi. Avevano già i loro canali strutturati. Conoscendo bene la lingua inglese non avevo difficoltà.»

Un’intuizione per rilanciare la professione de “su maistu de linna” – in lingua sarda – che nell’Isola conserva alcune peculiarità.

«Bisogna portare avanti questo mestiere. In Sardegna ancora viene richiesta la lavorazione su legno massello: dalla cucina su misura alla realizzazione dei comodini. Il lavoro che si può fare su questo materiale, non può essere fatta sul semi-lavorato e in molte zone dell’Italia non viene più richiesto, perdendo la tradizione.»

Continua Stefano: «L’altro giorno stavo parlando con un ragazzo del sassarese, ha l’ultima bottega in grado di costruire i tamburi per i Candelieri. Credo sia importante che una parte di giovani portino avanti queste tradizioni, se animati dalla passione.»

Ovviamente ci deve essere un giusto equilibrio fra tradizione e innovazione, sostiene l’artigiano: « Non si deve rimanere fossilizzati solo su una cosa. Ad esempio, io quando ho iniziato, mai avrei pensato di acquistare una macchina a controllo numerico, invece oggi me ne sto dotando. Perché mi permettono di fare altro mentre la lavorano, inoltre riescono a farmi delle lavorazioni sul legno massello, che se le dovessi fare io, farebbero salire i costi» – continua Heritier – «Oggi ci sono delle aziende che costruiscono dei macchinari e altro, seguendo le esigenze del piccolo artigiano. Con costi molto più contenuti, rispetto alle migliaia di euro del passato.»

L’organizzazione del tempo per l’artigiano ogliastrino è essenziale per seguire i suoi canali social- YOU TUBE, Facebook e Instagram. A questo proposito afferma: «I miei profili aziendali oltre ad essere sempre aggiornati con i video dei lavori che faccio, servono anche a rispondere alle tante richieste degli utenti che mi seguono.  Per montare un video impiego anche più di otto ore, tempo che viene tolto al lavoro. Se faccio un filmato di tutto il processo lavorativo, ad esempio per realizzare un tavolo o un armadio, facendo il video i tempi si allungano. Inoltre ci vuole del tempo per montare e pubblicare il video.»

Sono le grandi aziende stesse del settore  a cercare Stefano il falegname, visti i grandi numeri delle visualizzazioni dei suoi video. «Considerato il tempo che impiego per realizzare i filmati – spiega Heritier – ci deve essere per forza un ritorno economico, per questo motivo, accetto gli sponsor. Ovviamente non collaboro con tutte le aziende che mi contattano, devo credere nel prodotto e in quella ditta, infatti sono prodotti che già conosco e utilizzo. Devo mantenere la mia credibilità.»

Gli utenti che seguono il falegname tortoliese, spesso in estate si recano nel suo laboratorio personalmente per conoscerlo. «Lo chiamo il pellegrinaggio – scherza l’artigiano – sono soprattutto famiglie continentali. Una volta è venuta una bambina di circa dieci anni, era lei l’appassionata di casa.  Mi fa molto piacere quando sono giovani, vuol dire che hanno la passione e porteranno avanti questo mondo.»

Stefano ha idee chiare per il futuro: «Mi piacerebbe aprire una sorta di grande locale dove organizzare corsi di artigianato di vario tipo.  Portando esperti di diversi settori di volta in volta, in base al corso, all’interno del laboratorio, per trasmettere le proprie professionalità. Ad esempio con colui che è bravo a realizzare la cassapanca intagliata sarda, si potrebbe organizzare un corso per imparare a fare l’intaglio. Lo stesso per chi conosce l’arte di impagliare le sedie e via dicendo.»

Infine Stefano regala un consiglio ai giovani che vorrebbero intraprendere l’attività di falegname: «Oggi giorno è più facile istruirsi e imparare, rispetto al passato. Su internet si trovano tanti tutorial e altro materiare per apprendere e riuscire a fare tante cose. Però per fare propria una professione serve grande determinazione e voglia di migliorarsi. Io stesso per colmare lacune nella mia attività, non smetto di mettermi in discussione e seguire corsi in altre regioni italiane. Anche per imparare a fare video e a montarli, sono andato fuori dall’Isola ad apprendere. Inoltre per avere dei prodotti di alta qualità bisogna investire, in base alle proprie finanze, su materiale tecnologico all’altezza. Infatti oggi mi definisco un artigiano “digitale”. Ovviamente tutto deve essere animato dalla passione in quello che si fa.»

In bocca al lupo a Stefano, il falegname 2.0 che rappresenta la risposta sarda-italiana ai colleghi oltreoceano.

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