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Americani che non possono entrare nell’Isola, il Tar si esprime. Intanto in Italia cresce la preoccupazione

È stato il primo “incidente diplomatico” da quando l’Unione Europea ha riaperto i confini con alcuni Stati escludendone altri. Il jet con gli americani diretti in Sardegna per lavoro e vacanza – hanno dichiarato di essere diretti nell’Isola anche per vedere un’azienda – è stato respinto dopo 12 ore fermo a Cagliari. Gli 11 americani sono stati bloccati, senza possibilità di entrare in Sardegna.

Ma la Regione era stata perentoria: troppo rischioso far entrare persone dagli USA. I focolai, del resto, sono dietro l’angolo.

Nemmeno una lunga trattativa era riuscita a far entrare gli 11 stranieri in terra sarda.

Ma adesso i giudici del Tar si sono espressi. Come riporta La Stampa, hanno dichiarato che «Quei cittadini, anche se americani, non potevano essere respinti. Avevano il diritto di entrare in Italia».

Ma come mai?

Be’, le decisioni lavorative sono – come specifica il Dpcm dell’11 giugno – escluse dai divieti.

Non essendo una semplice vacanza per ricchi in una località balneare, ma un’occasione di fare affari.

Gli avvocati Corrado Maxia e Marco Porcu, nel ricorso d’urgenza, lo hanno spiegato bene: «Il 30 giugno era scaduto l’ultimo Dpcm e la nuova ordinanza del Ministero della Salute si è creata una situazione di caos. Il Tar ha affermato il diritto dei cittadini americani ad entrare nel nostro territorio».

Intanto, in Italia c’è preoccupazione: per il terzo giorno consecutivo i nuovi contagi da coronavirus superano quota 200, ieri erano 235, venerdì 223 e giovedì 201.

Sebbene la pressione sugli ospedali si sia ridotta, non si può star tranquilli.

Lombardia, Lazio, Veneto, Piemonte ed Emilia: queste le regioni sotto osservazione e sono anche le zone d’Italia dove si rischia che scattino nuovi provvedimenti restrittivi.

Da domani, previste nuove ordinanze.

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